Orange... quando il calcio diventa uno scopo sociale

di Anna Laudati

Quando ad agosto 2010 alcuni amici di un paese della provincia di Avellino (Gesualdo) si misero a scherzare su un progetto che riguardasse lo sport ma soprattutto il sociale nessuno gli ha creduto; e invece da lì a poco tutto sarebbe cambiato realizzando il sogno che avevano nel cuore, sport e sociale come mezzo di mutua assistenza. (Francesco Fulcoli)

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Tutto comincia così, come le più classiche delle scommesse fra gli amici, e invece fra non poche difficoltà ce l’hanno fatta a creare il progetto Orange Gesualdo 2010. Oggi si allenano, a volte, anche 40 ragazzi e tutto questo per uno scopo ben preciso: socializzare, fare gruppo ed avvicinare i giovani allo sport. Nessun limite! Questo è uno dei punti fermi della Società; tutti possono partecipare agli allenamenti e tutti possono essere convocati per le partite del campionato di Terza categoria che si sta svolgendo. Una squadra a numero aperto. Come ci conferma il Mister Raffaele Savignano, questo modo di concepire lo sport, e il calcio in questo caso, ha fatto si che molti giovani, che mai e poi mai si sarebbero avvicinati al mondo del pallone, sono stati incuriositi e invogliati a partecipare perché questa è una squadra senza titolari, senza senatori!

In effetti lo sport è sembrato rinascere in questo piccolo borgo. Un nuovo modo di pensare, senza precludere a chi magari non ha mai giocato, la possibilità di indossare almeno per una volta una maglia e scendere in campo. L’assessore allo Sport Enzo Pescara è rimasto subito entusiasta del progetto e ha aiutato immediatamente i ragazzi mettendo a completa disposizione le strutture sportive del posto gratuitamente e creando una sinergia fra Gli Orange e l’US Gesualdo che è la squadra storica del paese. Tutti insieme per lo sport. A volte le due squadre si allenano nello stesso giorno e il campo diventa una grande piazza colma di giovani, un modo per fare amicizia per giocare a calcio, sfottò, attività fisica ma soprattutto tanta voglia di ritornarci al prossimo allenamento.

Sempre l’assessore allo Sport e il Sindaco Carmine Petruzzo ci dicono che è stato un successo e che di sicuro avrà un seguito e non solo nel piccolo centro Irpino. Vedere in campo oltre 40 ragazzi, ci raccontano, è il segno che lo sport può essere usato come mezzo di educazione e aggregazione . Il progetto sembra davvero aver preso piede.

Le difficoltà sono state tante e ce ne sono quotidianamente. Il Presidente Orange Vincenzo De Lilla racconta che il lavoro è tanto; dal campo, sistemare gli spogliatoi, la federazione …. tutto però viene fatto nel puro spirito associativo, tutto viene fatto in modo volontario; anche la costituzione della società è avvenuta, continua il presidente, con una raccolta fondi fatta dai giocatori stessi e da chi ha voluto dare un contributo alla stessa causa. Le tute e i borsoni per i ragazzi offerti dalla De Cicco Costruzione e dalla Gesap Srl. Tutti hanno dato il loro aiuto affinché Orange diventasse una realtà.

Orange non è solo calcio ci spiega il mister Savignano. Orange è anche e soprattutto sociale. Ci sono tante idee, soprattutto quella di riempire nuovamente gli spalti del comunale come i vecchi tempi , portare le famiglie e organizzare animazione per tenere i bambini impegnati durante i mach, organizzare partite del cuore e soprattutto aiutare che ne ha bisogno.

Orange è l’esempio che lo sport è sociale e tutti possono e devono parteciparvi. Lo sport come segno tangibile di una società civile che cresce e da fiducia ai giovani che la costituiscono. Inculcando loro regole civiche ed educazione come se fossero una grande famiglia. Questo è Orange. Questo è Gesualdo.