“Volontari facciamo la differenza!”: Al via l’anno europeo del volontariato

di Anna Laudati

Con questo slogan è stato ufficialmente inaugurato, nei primi giorni di Febbraio a Budapest, l’Anno Europeo del Volontariato con una serie di iniziative in tutti i paesi europei che vedono coinvolti migliaia di giovani. (Ornella Esposito)

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Emoziona l’attenzione dell'Unione Europea che ha dichiarato il 2011 Anno Europeo del Volontariato, rilanciandone in maniera così evidente l’importanza sociale. Gli obiettivi che intende perseguire l’Unione, che conta 100 milioni di volontari, sono: ridurre gli ostacoli al volontariato nell'UE; conferire autonomia e responsabilità alle organizzazioni di volontariato e migliorare la qualità del volontariato; premiare e riconoscere le attività di volontariato; sensibilizzare al valore e all'importanza del volontariato.

L’Unione, come ha affermato Mercedes Bresso, presidente del comitato europeo delle regioni, nel discorso di inaugurazione a Bruxelles punta molto ad incentivare il volontariato transfrontaliero, a realizzare un buon coordinamento tra gli Stati Membri, e a stabilire regole più appropriate per i finanziamenti alle organizzazioni. Quali sono le iniziative messe in campo? Anzitutto va detto che in ogni Paese è stato creato un Organismo Nazionale di Coordinamento con il compito di interfacciarsi con l’Unione Europea, e organizzare sul proprio territorio le manifestazioni atte a promuovere l’anno del volontariato.

A livello europeo le attività comprendono: tour AEV2011 ossia dei volontari viaggeranno per un anno nei paesi dell'UE, presentando il proprio lavoro e incontrando i responsabili politici e i cittadini in ogni tappa del viaggio. Le città raggiunte finora sono Bruxelles, Vienna, Budapest,e Lisbona; rete AEV: 27 reporter volontari della rete seguiranno le attività di 54 organizzazioni di volontariato elaborando relazioni audio, video e scritte che saranno trasmesse dai media. Alla fine dell'anno, le diverse relazioni serviranno per realizzare un documentario sull'Anno europeo e sul suo tour, di qualità adatta alla trasmissione; quattro conferenze tematiche: la prima svoltasi l'8 gennaio, a Budapest, sul riconoscimento del volontariato; maggio/giugno sull’ omaggio ai volontari e al loro prezioso contributo; ottobre sul conferimento di autonomia e responsabilità alle organizzazioni di volontari; dicembre una conferenza conclusiva sulle sfide future.

Nel nostro Paese le iniziative saranno: a Lucca dal 17 al 20 febbraio 2011 “Villaggio Solidale”, l’edizione numero ‘zero’ del Salone italiano del volontariato che al suo interno, rilancerà eventi e iniziative collegate all’anno europeo; a marzo: conferenza d’apertura a Venezia; dal 1 – 6 luglio 2011: passaggio del tour AEV2011 a Roma: evento di comunicazione, attività di volontariato da organizzare, punto centrale sarà la Tenda della Commissione europea;  Inizio 2012: conferenza di chiusura nell’ambito della Conferenza Nazionale del Volontariato. 

Il volontariato è un bene prezioso che va coltivato con cura. Mettere a disposizione una piccola fetta del proprio tempo (a volte anche delle propria professionalità) per contribuire a migliorare la società, è un atto di grande valore civile e politico. Ma il volontariato può nascondere anche delle insidie. Le più comuni: sostituirsi alle istituzioni, perché queste sono assenti, o essere utilizzato come trampolino di lancio per collocarsi nel mondo del lavoro, a discapito del suo carattere di gratuità e spontaneità anche se ,è bene dirlo, il suo riconoscimento come esperienza formativa è importante soprattutto per i giovani, ma non può essere la sola motivazione nella scelta di un impegno volontario.

Intanto prepariamoci alle iniziative dell’anno europeo, sperando che esse contribuiscano a far crescere il pacifico esercito dei volontari, perché, come ha dichiarato Kofi Annan: “Se non vogliamo che le nostre speranze di costruire un mondo migliore e più sicuro restino vane, ci servirà sempre più l'impegno dei volontari”.

"Ricordo ancora con grande emozione quando, poco più che ventenne, partecipai ad Assisi alla prima Conferenza Nazionale del Volontariato che promuoveva la neonata legge dello stato (266/91), riconoscendo per la prima volta il silenzioso ma importante contributo alla società civile che molti di noi offrivano (ed offriamo ancora) senza alcuna ricompensa. Eravamo tutti emozionatissimi, il primo Luciano Tavazza uno dei redattori del testo, perché finalmente lo Stato, che molto deve ancora oggi al volontariato spesso sostitutivo delle istituzioni manchevoli, ci riconosceva dignità ed importanza" - Ornella Esposito.