“CANALE PER L’AFRICA”

di Anna Laudati

Un progetto per unire i bambini di un piccolo paese in provincia di Roma con i loro coetanei in Tanzania. La Riserva Naturale Regionale “Monterano”, in collaborazione con il Jane Goodall Insitute Italia e l’Istituto Comprensivo di Canale Monterano e Manziana, ha presentato “Canale per L’Africa”, rivolto a 60 bambini e 12 insegnanti delle scuole elementari del comune di Canale Monterano, in provincia di Roma. (Sara Pulvirenti)

Sanganigwa_foto1 L’idea progettuale è quella di favorire la conoscenza e lo scambio tra le classi del piccolo paese laziale (circa 4.000 abitanti) e quelle di Kigoma (in Tanzania), utilizzando strumenti di comunicazione tradizionali (disegni e lettere) ed innovativi. Infatti, grazie ad una connessione internet, i bambini potranno parlarsi e vedersi tramite webcam, aiutati dagli operatori e dagli insegnanti. Il progetto, per la sua notevole rilevanza sociale e simbolica, è stato co-finanziato dall’Assessorato all’Ambiente (dipartimento di cooperazione internazionale) della Regione Lazio.  

L’iniziativa fa seguito al lavoro della Riserva Naturale Regionale Monterano che ormai da anni si adopera per dare assistenza all’orfanotrofio di Sanganigwa, l’unico della regione di Kigoma, nel Parco Nazionale di Gombe, offrendo materiali informatici, cucine solari e pagando alcune rette scolastiche. L’area interessata è una delle più isolate e depresse della nazione, basti pensare che il reddito pro capite annuo è di circa 132 euro (11 euro al mese!). Se questo non bastasse, poi, la vicinanza con il Burundi ed il Congo, paesi sconvolti da anni di guerre civili, ha fatto sì che buona parte della popolazione sia costituita da rifugiati e profughi. L’orfanotrofio è gestito dal Jane Goodall Institute, la prestigiosa fondazione internazionale nata per sostenere ricerche, progetti di conservazione ed educazione ambientale concernenti gli scimpanzé e il loro ambiente.

Nel dettaglio, il “Canale per l’Africa” si muove su tre assi: attivazione di un gemellaggio tra i bambini ed i docenti delle due realtà scolastiche; conoscenza di realtà diverse dalla propria; rafforzamento della propria identità culturale. 

Il primo step vedrà impegnati i bambini italiani nel presentare il proprio paese ai loro amici africani: grazie al lavoro degli insegnanti saranno redatti dei testi in inglese, ai quali saranno allegati disegni e foto. Il tutto verrà spedito in Africa prima della fine dell’anno, in modo tale che a Settembre, alla ripresa dell’anno scolastico, lo stesso tipo di materiale relativo però al paese africano, sarà sui banchi italiani. Ma l’emozione dei bambini ed il loro entusiasmo è già alle stelle.

Due episodi testimoniamo questo clima. Durante l’incontro di presentazione un bambino si è alzato in piedi e con voce sottile ma ferma ha chiesto “ma se i bambini africani sono nostri amici, perché adesso l’Italia li sta bombardando?”, riferendosi alla situazione in Libia. Ed ancora un’altra bimba, avvicinandosi al palco, ha offerto i due euro che aveva in tasca “per quel piccolino” che aveva visto nel video del progetto.

Per avere ulteriori informazioniwww.monteranoriserva.com oppure www.janegoodall-italia.org/ oppure www.comprensivomanziana.it