Roma. “Mi scappa la pipì”: una campagna per sostenere il reparto di oncologia pediatrica

di Paola Pepe

All’Umberto I di Roma, i bambini del reparto di oncologia pediatrica hanno bisogno di aiuto: dal 6 al 10 giugno gli artisti si mobilitano. Il ricavato sarà totalmente devoluto a Piccoli Raggi Onlus, l’Associazione nata per promuovere la ristrutturazione del reparto. (Paola Pepe)

bimbo_con_clown 7 bambini su 10 colpiti da tumore riescono a sopravvivere alla malattia. E’ un dato importante, un successo secondo gli oncologi, che un ventennio fa sembrava essere impensabile. Eppure c’è ancora molto da fare nel settore dell’oncologia pediatrica per ridare la speranza ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. Una nuova campagna di sensibilizzazione e un’occasione davvero speciale per coniugare cultura e sociale, quella che si svolge in questi giorni a Roma e che vede l’Associazione per la Promozione delle Arti in Italia e una cinquantina di artisti, provenienti dal mondo dello spettacolo, della musica e delle arti visive, impegnati insieme con l’obiettivo di raccogliere fondi in favore dei bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica. Mi scappa la pipì il titolo dell’evento che fa il verso alla celebre canzone cantata da Pippo Franco alla fine degli anni ’70.

Il ricavato sarà totalmente devoluto a Piccoli Raggi Onlus, l’Associazione nata per promuovere la ristrutturazione del reparto: scopo dell’Asta benefica, battuta direttamente il 10 giugno a partire dalle 19, la costruzione di una decina di bagni in camera, di cui l’ospedale è privo, che possano agevolare la degenza dei piccoli malati e consentire un minimo di dignità e immunità da ulteriori infezioni.

“Gli artisti – spiegano dall’Apai – da sempre per la particolare sensibilità che li contraddistingue sono vicini alla natura ed all’ambiente in cui vivono. Sono i primi quindi a “spendersi” laddove esistano o si creino situazioni che scuotono la naturale armonia del vivere quotidiano. Armonia oggi dimenticata dai più, con il conseguente risultato di un sistema di vita e condizioni che minano la dignità dell’essere umano nei suoi rapporti con i propri simili, creando squilibri sociali con gravi ripercussioni sulla salute soprattutto dei più giovani, quei giovani che ci vantiamo essere nostri figli e nostro futuro”.