Medici senza frontiere: quarant’anni di successi

di Roberta Albano

1 milione 600mila bambini curati dalla malaria, 150mila donne assistite durante il parto, 557 milioni di litri di acqua distribuiti in tutto il mondo. Questi alcuni dei numeri con cui Medici Senza Frontiere, la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente creata nel 1971, chiude il 2011, a 40 anni dalla sua nascita. (alr)

logo_medici_senza_frontiere Con un’equipe di circa 28mila persone tra medici, infermieri, professionisti qualificati, Medici senza Frontiere fornisce assistenza medica di emergenza a milioni di persone che vivono situazioni di crisi in oltre 60 paesi del mondo. Un lavoro che si basa su principi di etica medica, neutralità e imparzialità, operato in modo del tutto indipendente da agende politiche, militari o religiose. E questo grazie al finanziamento autonomo dell’organizzazione, proveniente da fonti private e non da enti governativi.

Ma il suo supporto non è soltanto sul campo. MSF è anche testimonianza di realtà difficili, troppo spesso ignorate dai giornali e sconosciute all’opinione pubblica.

Per citare degli esempi: nel 1994 questa organizzazione ha richiesto un intervento militare internazionale in seguito al genocidio nel Ruanda; nel 2008 ha richiamato l’attenzione pubblica mondiale sul crescente numero di vittime civili nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centrafricana, in Ciad e in Somalia; si è battuta contro il ricorso del colosso farmaceutico Novartis che si opponeva alla produzione di farmaci generici in India. Questa attività civica nasce dal dialogo che MSF attua con il territorio, con il costante scambio con le autorità locali, le parti in guerra e le agenzie umanitarie, per garantire ai pazienti e alle loro comunità la migliore assistenza sanitaria possibile.

Senza frontiere di razza, religione o credo politico.