Social Card, anche Monti ci riprova. Stanziati 50 milioni di euro per la scheda azzurra contro la poverta’

di Ornella Esposito

Riappare nel decreto Milleproroghe la social card, introdotta nel 2008 dal governo Berlusconi, quale strumento di contrasto alla povertà, estesa questa volta anche agli immigrati. (Ornella Esposito)

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Con qualche piccola novità ma con identico spirito, è stata reintrodotta nel decreto Milleproroghe, licenziato qualche giorno fa dalla Camera dei Deputati, la sperimentazione della social card, la carta acquisti grazie alla quale i meno abbienti potranno approvvigionarsi di generi alimentari presso gli esercizi commerciali convenzionati. Stanziati 50 milioni di euro per sperimentare, nell’arco di dodici mesi, se questo strumento di lotta alla povertà, introdotto già dal governo del Cavaliere, sia realmente utile. La sperimentazione avrà luogo nei comuni con più di 250mila abitanti ed è rivolta ad anziani e famiglie con figli minori di anni tre con l’estensione, questa una novità, agli stranieri comunitari indigenti e ai soggiornanti di lungo periodo.

Contrastanti sono i pareri in merito alla bontà della misura: il vice presidente della Caritas Italiana, Francesco Marsico sostiene che «sicuramente è importante l’estensione del beneficio agli stranieri comunitari e ai soggiornanti di lungo periodo [categorie maggiormente colpite dalla povertà, ndr], come sembra importante che i comuni affidino la gestione ad enti del terzo settore e non ad enti caritativi. E’ evidente che questa misura è una sperimentazione che dovrà servire per approntare politiche di carattere generale, pertanto, la speranza è che dopo vi siano provvedimenti in grado di dare una risposta universalistica a tutte le famiglie in difficoltà. E’ chiaro che ciò comporterebbe un forte investimento di risorse economiche, ma se la misura si fermasse soltanto alla sperimentazione, resterebbe un puro esercizio che non affronterebbe il problema della povertà nel nostro Paese».

Michele Mangano presidente dell’Auser, storica associazione che si occupa delle persone anziane, dichiara: «abbiamo sempre criticato la social card come mezzo di contrasto alla povertà, 3 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta e 9 milioni in condizioni di povertà relativa, non pensiamo si possano assistere con una social card. Comprendiamo che essa rappresenta un segnale, e per un anziano anche 40 euro al mese sono qualcosa. Tuttavia i mezzi di contrasto alla povertà sono ben altri. Sarebbe corretto, anzitutto, condurre un’indagine accurata sulla povertà in Italia, e sulla scorta dei dati mettere a punto un sistema misto di erogazioni monetarie e servizi, altrimenti il tutto si riduce al buon cuore delle associazioni di volontariato»

Bollata come iniqua, ma non inutile, dai sindaci dei Comuni di Napoli e Bari la scheda azzurra, in quanto ne è prevista una ricarica differenziata secondo il costo della vita nelle città oggetto della sperimentazione; i primi cittadini in una lettera congiunta al professore, ritengono «tecnicamente errata» la considerazione «che la vita sia più cara al Nord rispetto al Sud del nostro Paese».

Per il momento, il decreto Milleproroghe è al vaglio del Senato, poi si attenderanno i decreti attuativi che faranno luce sulle modalità di applicazione della misura sperimentale, di cui tra un anno, almeno questo è l’auspicio, sarà possibile raccogliere e verificati i risultati.