Infanzia a rischio nel Mezzogiorno, Borgomeo: “L’intervento sociale è decisivo per lo sviluppo del Sud”

di Ornella Esposito

Minori a rischio di povertà e dispersione scolastica nel Mezzogiorno. La rete “Crescere al Sud”, promossa dalla Fondazione con il Sud e Save the Children, ne ha discusso con il Ministro Barca ed il Sottosegretario Rossi Doria. Intervista al dott. Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud. (Ornella Esposito)

crescere_al_sud Essere bambini al Sud è un’impresa quasi impossibile. Su 100 minori che vivono in Campania e Calabria solo 3 accedono all’asilo nido, il servizio scolastico del tempo pieno nel meridione è disponibile solo per l’ 8,6% dei bambini contro il 42,6% del nord-ovest, e 3 minori su 10 non raggiungono il diploma.

Altrettanto drammatica è la condizione minorile sul fronte povertà: 1.227.000 bambini al Sud vivono in condizione di povertà relativa (sul totale di 1.876.000 in Italia) e 359.000 in povertà assoluta.

Da questa raccapricciante fotografia è partita la rete “Crescere al Sud”, promossa da Fondazione con il Sud e Save the Children, cui aderiscono 20 associazioni e organizzazioni presenti sul territorio nazionale, per un incontro la scorsa settimana con il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, ed il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria.

Sui contenuti dell’incontro, durante il quale è stata presentata la rete, abbiamo intervistato il dott. Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud.

Perché la nascita della rete “Crescere al Sud”?

Abbiamo trovato una forte sintonia con Save the Children, e ci è sembrato fondamentale fare rete, creare coesione, mettere insieme e non disperdere le energie presenti sui territori.
Il principale obiettivo di “Crescere al Sud” è quello di creare sviluppo nelle aree del Mezzogiorno, e porre l’attenzione sulle drammatiche condizioni in cui vivono i bambini e le loro famiglie in questa parte del paese.

Quali sono stati i contenuti dell’incontro avuto la scorsa settimana con il Ministro Barca ed il Sottosegretario Rossi Doria?
I contenuti sono stati, da un lato di denuncia delle drammatiche condizioni in cui vivono i minori e le loro famiglie al Sud, dall’altro di promozione di una serie di iniziative sul territorio, tra le più significative quelle di portare la cultura della legalità nei luoghi dove essa non esiste.
Un concetto fondamentale che abbiamo voluto esprime, è che occuparsi di minori significa occuparsi della premessa per lo sviluppo del Sud.
Il Ministro Barca ha indicato come priorità quella dell’edilizia scolastica, ed ha assicurato che metterà in campo risorse per la prima infanzia. L’incontro è stato positivo.

Da dove prenderà le risorse economiche, visto che il fondo per la prima infanzia è stato quasi del tutto falciato?
Si utilizzeranno i Fondi dell’Unione Europea.

“Crescere al Sud” intende sovrapporre alle aree ad alta densità criminale, aree ad alta densità educativa. Ci specifica le iniziative che verranno realizzate?
Al momento, le specifiche iniziative non sono state ancora decise.

Secondo il punto di vista della Fondazione che lei rappresenta, cos’è che impedisce o rallenta lo sviluppo del Sud?
Bisogna comprendere che l’intervento nel sociale è una questione decisiva per lo sviluppo del Sud. È schizofrenico parlare di attrarre fondi europei, finanziamenti, se non si realizzano sui territori i servizi sociali, se non vi è la scuola, se manca un minimo di senso della comunità e del vivere civile.

Queste cose, sono delle assolute priorità per lo sviluppo del nostro Mezzogiorno.

Per approfondimenti: www.crescerealsud.it.