Giornata internazionale contro l’omofobia: intervista a Fabrizio Sorbara

di Ornella Esposito

Si celebra oggi, la Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia. Iniziative sparse in tutta Italia per combattere ogni forma di discriminazione verso le persone omosessuali. La Giornata è anche un’occasione per discutere su alcune questioni aperte nel nostro Paese. Intervista a Fabrizio Sorbara Presidente dell’Arcigay di  Napoli. (Ornella Esposito)

sorbara3 La Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia non poteva che celebrarsi in momento migliore, dopo cioè le storiche dichiarazioni a favore dei matrimoni gay di Barak Obama cui hanno fatto eco quelle del neoeletto Hollande in Francia.

Indetta nel 2007 dall’Unione Europea, la Giornata internazionale ha lo scopo di prevenire e contrastare il fenomeno dell’omofobia e transfobia, attraverso campagne di sensibilizzazione ed eventi internazionali.

In Italia le iniziative promosse sono tante da nord a sud, ma la più significativa in assoluto è la circolare che il Ministro dell’Istruzione Profumo ha inviato a tutte le scuole, invitandole a celebrare la giornata contro l’omofobia ossia contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale basato sull'orientamento sessuale.

Segnale importante, visto che nessun ministro prima di oggi aveva mai intrapreso simili iniziative, ma nel nostro Paese il contrasto alla discriminazione in base al sesso è una strada ancora in salita.

ServizioCivileMagazine intervista Fabrizio Sorbara, Presidente del’’Aricgay di Napoli e del Coordinamento Campano Rainbow , su alcuni temi caldi del nostro Paese.

Giornata internazionale contro l'omofobia, una conquista importante. Quali sono le battaglie più significative che si stanno portando avanti contro l'omofobia?
Con una propria Risoluzione, il Parlamento Europeo, il 26 aprile 2007 ha sancito ufficialmente la celebrazione della giornata mondiale contro l’omo-transfobia. Questo un primo punto fermo. A fronte di ciò, nostro malgrado, non ci sono stati, da parte della politica nazionale concreti passi in avanti per il superamento del fenomeno, fatto salvo qualche gesto isolato.
Da tempo ormai, soprattutto con l’aiuto degli enti locali, attraverso lo strumento della rete con le altre associazioni e i soggetti della formazione, penso ad esempio alle Università, abbiamo attivato una serie di interventi, in particolare nelle scuole, per spiegare e per provare a ridurre il fenomeno omo-transfobico. Poniamo particolare attenzione sui luoghi della formazione perché riteniamo che l’omo-transofobia, prima di essere una patologia, sia una questione di impostazione culturale. Apprezziamo in questo senso la circolare inviata dal Ministro dell’ Istruzione Profumo a tutti gli istituti scolastici.

L'Italia dei Valori è il primo partito a prendere posizioni chiare sul fronte del "si" ai matrimoni gay. Qualcosa sta cambiando?
E’ del tutto evidente che siamo già in un clima di campagna elettorale, ma questo non mi stupisce affatto. Detto questo, è molto importante che anche altri partiti prendano una posizione ferma e unitaria sulla questione dei matrimoni tra gay. Dico questo perché ad esempio il Partito Democratico, in maniera anche molto timida, è ancora fermo su rivendicazioni che lo stesso movimento lgbt ha superato con la richiesta di matrimonio. Il movimento chiede il matrimonio, ed è questo ciò che i partiti, che dichiarano di essere vicini a noi devono dire. Contiamo che adesso anche gli altri facciano altrettanto. Sui diritti non c’è mediazione interna che tenga.

Alcuni comuni, tra cui quello di Napoli, Genova, Milano,  si stanno adoperando per la costituzioni del Registro delle Unioni Civili. Che differenza c'è tra queste ed il matrimonio gay, da voi caldeggiato?
Siamo su due piani completamente diversi eppur complementari. I Comuni possono, nel limite delle proprie prerogative costituzionali di enti locali, agire unicamente per quanto di propria competenza. Apprezziamo e ringraziamo le amministrazioni più illuminate che stanno portando avanti delle politiche concrete per il benessere e la tutela delle persone lgbt.
Il passo successivo lo deve fare il parlamento nazionale, unico organo competente a legiferare in merito. Sia la corte costituzionale a partire dall’ordinanza 138/2010 che la Cassazione hanno fatto diversi inviti al Parlamento in tal senso, speriamo che li possano raccogliere quanto prima.

Le unioni tra persone dello stesso sesso, da una parte di cittadini e politici, sono definite "contro natura". Coloro che vivono relazioni con persone dello stesso sesso vanno "contro natura". Cosa ribattete a riguardo?
L’omofobia istituzionale, ossia operata da esponenti politici, ritengo sia una delle piaghe più dilanianti della nostra società. Per il resto posso solo limitarmi ad affermare che viviamo in uno stato di diritto positivo e non in uno stato di diritto naturale. Le recenti sentenze delle più alte corti, sia in ambito nazionale che europeo, hanno ribadito che le unioni formate da persone dello stesso sesso sono uguali a quelle formate da persone di sesso diverso.
Anche dal punto di vista della società, le coppie omosessuali oggi sono riconosciute al pari di quelle eterosessuali. Fortunatamente viviamo in una società che è molto più avanti dell’attuale rappresentanza politica.

Buon 17 maggio a tutti.