Napoli, Welfare Day. Il terzo settore continua a scioperare contro i tagli alla spesa sociale

di Ornella Esposito

Il mondo del sociale ancora in piazza con una mobilitazione indetta dai Cobas operatori sociali. Insostenibili i tagli alla spesa sociale. Molti servizi stanno chiudendo e molti operatori perdono il posto di lavoro. (Ornella Esposito)

welfare_day_1 NAPOLI. Sempre più in ginocchio, il terzo settore è sceso per l’ennesima volta in piazza aderendo ieri 8 Giugno al Welfare Day, lo sciopero indetto dai Cobas e sostenuto dal Collettivo degli operatori sociali, e dal Comitato “Il Welfare non è un lusso”.

«Sono anni che noi che lottiamo per la stabilizzazione degli operatori sociali e dei servizi sul territorio, e sono anni che lottiamo contro politiche sia a livello centrale sia a livello locale che contrastano questo nostro disegno», afferma Piero Sorbillo del Collettivo degli operatori sociali.

«Basti pensare che il Governo centrale ha operato tagli molto drastici, e per il 2013 la spesa sociale sarà di 74 milioni di euro a fronte degli 890 del 2008. Inoltre ha azzerato tutte le altre voci che compongono la spesa sociale stessa, come il fondo per gli immigrati, quello per le non autosufficienze. In più sul piano locale, gli enti pubblici vantano ingenti crediti verso il terzo settore, costretto quasi alla chiusura».

Il corteo si concentra dinanzi alla sede centrale del Comune di Napoli che ha avviato un piano di rientro del debito nei confronti del terzo settore il quale, tuttavia, “avanza” ancora 75 milioni di euro dal Comune (sui 100 milioni di qualche mese fa).

welfare_day_2«I 25 milioni di euro che il Comune di Napoli dice di aver pagato erano quasi dovuti perché provenivano dai ministeri, ed in ogni caso non abbiamo appurato che siano stati effettivamente pagati tutti quanti. Ad ogni modo questi pagamenti sono irrisori rispetto a quanto dobbiamo avere ancora» continua Piero Sorbillo.

Intanto il corteo inizia a sfilare verso la Prefettura, e si apprende che 172 assistenti sociali dipendenti del Comune di Napoli hanno sottoscritto un comunicato in cui manifestano solidarietà verso il terzo settore, ma soprattutto forte preoccupazione per i tagli alla spesa sociale a causa dei quali rischia di saltare “la capacità pubblica di dare risposte adeguate ai bisogni delle persone”.

Uno sforzo per non operare ulteriori tagli, il Comune di Napoli, in fase di redigendo bilancio, lo sta facendo. Nonostante le decurtazioni dei fondi da parte dello Stato e della Regione, è riuscito a non abbassare la spesa sociale.

«Abbiamo visto il bilancio previsionale, ed il Comune ha incrementato seppur di poco la spesa sociale. Lo riteniamo un segnale positivo, soprattutto dal punto di vista politico perché è stato mantenuto un impegno preso. Tuttavia rispetto ai bisogni, la spesa è ancora da incrementare» prosegue Piero Sorbillo.

Una delegazione di operatori viene ricevuta dal Viceprefetto, mentre i manifestanti proseguono verso S. Lucia, sostando dinanzi alla sede della Regione Campania. La Prefettura ha garantito il massimo sostegno al terzo settore e, come da questo richiesto, si farà promotrice di un tavolo interistituzionale coinvolgendo la Regione (con cui il terzo settore ha difficoltà di dialogo, n.d.r.), il Sindaco del Comune di Napoli ed il mondo del sociale per aprire un confronto sul welfare, il cui futuro oggi rischia di essere del tutto inesistente.