Giornata mondiale del rifugiato, “Tu cosa faresti?”

di Ornella Esposito

Oggi undicesima edizione della Giornata mondiale del rifugiato. Il numero di richiedenti asilo, cresce sempre di più. (Ornella Esposito)

Unhcr_banner_Dilemmas1_rifugiati “Tu cosa faresti?”. Questo è l’interrogativo lanciato attraverso la campagna “Dilemma” ideata per celebrare l’undicesima edizione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Una domanda che  vuole far riflettere sulle difficili scelte che un richiedente asilo è spesso costretto a fare per sfuggire alla guerra e alle torture.  Nessuno è contento di lasciare la propria terra ed i propri affetti, eppure il numero di persone in fuga nel 2011 ha fatto registrare un triste record.

Dal rapporto Global Trends 2011 pubblicato due giorni fa a cura dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (UNHCR), “4,3 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie aree d'origine, 800.000 delle quali attraversando il confine dei propri stati e diventando rifugiati”.

Le cause delle migrazioni sono le guerre e tutte le sue molteplici conseguenze, crisi umanitarie cominciate alla fine del 2010 in Costa d'Avorio e seguite da altre in Libia, Somalia, Sudan e altri paesi.

Analizzando i dati dell’ultimo decennio, il rapporto evidenzia che la migrazione forzata colpisce un numero sempre maggiore di soggetti a livello globale, ma l’aspetto più preoccupante del fenomeno è che una persona rifugiata può rimanere tale per molto tempo, spesso bloccata in un campo profughi o vivendo in condizioni precarie in un centro urbano.

“Dei 10,4 milioni di rifugiati che rientrano nel mandato dell'UNHCR – si legge nel rapporto - quasi i tre quarti (7,1 milioni) si trovano in esilio protratto da almeno 5 anni, in attesa di una soluzione alla loro condizione”.

In attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, una persona si trova a vivere in una sorta di clandestinità autorizzata.

I paesi  da cui si scappa maggiormente sono l'Afghanistan  (con 2,7 milioni di rifugiati), seguito da Iraq (1,4 milioni), Somalia (1,1 milioni), Sudan (500.000) e Repubblica Democratica del Congo (491.000). La fuga è anzitutto verso i paesi confinanti come Pakistan, Iran e Kenya.

Mentre la migrazione verso l’Unione Europea fa registrare i seguenti dati:  “in Francia, Paesi Bassi e Regno Unito i rifugiati sono tra i 3 e i 4 ogni 1.000 abitanti, in Germania oltre 7, in Svezia oltre 9, mentre in Italia meno di 1 ogni 1.000 abitanti”. Per quanto riguarda le domande di asilo, nel 2011 vi  è stato un incremento determinato dagli effetti della primavera araba e della guerra in Libia.

La celebrazione ufficiale della Giornata del Rifugiato si svolgerà oggi a Rio De Janeiro dove l'Alto Commissario António Guterres pronuncerà il discorso ufficiale. Il Commissario ha dichiarato il suo apprezzamento per il fatto che in un anno così difficile “nella maggior parte dei casi il sistema internazionale atto a proteggere queste persone sia rimasto saldo e che le frontiere siano rimaste aperte”.

In Italia, molte le iniziative nelle varie città. La più significativa stamane a Roma alle ore 11.00 presso la Casa del Cinema.

In una conferenza stampa che, tra i tanti, vede la partecipazione del Ministro Andrea Riccardi e Laurens Jolles, Delegato UNHCR per il sud Europa, saranno presentati lo spot televisivo con Fiorella Mannoia che verrà trasmesso a titolo gratuito dalle principali reti televisive nazionali ed un video-messaggio di Angelina Jolie.

Stanotte il Colosseo illuminato per l’occasione.