Spending review, il mondo del no profit sul piede di guerra

di Ornella Esposito

Il Terzo Settore critica duramente le conseguenze di alcuni articoli del decreto legge per il contenimento delle spesa pubblica, noto come spending review, ed é pronto a farsi sentire. (Ornella Esposito)

spending-review E’ coro di proteste tra il mondo del no profit che si ritiene duramente attaccato dal decreto sulla spending review, in particolare dall’articolo 4 a causa del quale diventerebbe impossibile  la “concreta applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale e verticale”.

I dettagli.

L’ARTICOLO 4. Il riferimento é ai commi 6, 7, 8 i quali prevedono che: le Pubbliche Amministrazioni (dal 1° gennaio 2013)  possono acquistare beni e servizi soltanto mediante procedure di gara previste dalla normative nazionale e comunitaria; gli Enti Pubblici posso comprare servizi rifacendosi escluivamente a quanto disciplinato dal codice dei contratti pubblici; sarà possibile l’affidamento diretto di un servizio (per un valore inferiore ai 200 mila euro) solo a società a capitale interamente pubblico. Infine é prevista l’abolizione di tutti gli osservatori ed organismi di partecipazione tra cui l’Osservatorio Nazionale sul Volontariato, Osservatorio Nazionale sulla Promozione Sociale, il Comitato per i minori stranieri, la Consulta Nazionale per il servizio civile e tanti altri ancora.

LE CONSEGUENZE. Secondo il mondo del no profit le conseguenze immediate sono che le associazioni di volontariato non potranno più ricevere aiuti diretti dagli enti pubblici (grazie ai quali spesso sopravvivono). Le cooperative sociali che si occpuano di reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate, non poranno più stipulare convenzioni dirette con gli enti pubblici in barba all’art. 5 della legge nazionale sulla cooperazione sociale, considerato il fiore all’occhiello del nostro paese. La cancellazione degli osservatori, consulte e comitati, si tradurrebbe in una drastica riduzione dello spazio per la partecipazione democratica della società civile.

LE REAZIONI. Dure le critiche da parte di tutto il terzo settore. Il Presidente dell’Auser, Michele Mangano parla di attacco al sociale “senza precedenti”; il Presidente delle Misericordie, Roberto Trucchi, esprime “profonda contrarietà” verso il decreto legge, mentre il presidente della Consulta per il servizio civile, Licio Palazzini, manifesta “viva preoccupazione” per aver interpellato il Ministro Riccardi sulle sorti delle consulta e non aver ricevuto al momento nessuna risposta.

Il Forum del Terzo Settore, ieri al termine di un incontro con il sottosegretario al Welfare, Cecilia Guerra, minaccia di non presenziare alla Conferenza Nazionale del Volontariato, in programma a l’Aquila il prossimo ottobre, se non verrà rivisitato l’art. 4.

Infine, Federsolidarietà, Confcooperative e Cdo Opere Sociali (attraverso un emendamento presentato dal senatore Cosimo Latronico) si sono mobiliate per chiedere l’abrogazione dei commi 7 e 8 del decreto legge.

La preoccupazione principale del Terzo Settore  é l’amiguità del testo di legge che, malamente interpretato, lo devasterebbe del tutto in un momento in cui é già da tempo sull’orlo del precipizio.