Volontariato, chiusi i lavori della VI Conferenza Nazionale. I volontari scrivono una “lettera aperta” al Paese

di Ornella Esposito

Conclusi ieri a l’Aquila, alla presenza del Sottosegretario Guerra,  i lavori della VI Conferenza Nazionale del Volontariato. Tre giorni di condivisione, confronto e dibattito per riflettere sul ruolo che assume oggi il volontariato, e  sul suo fattivo contributo all’uscita dall’attuale crisi. (Ornella Esposito)

conferenza_volontariato “Noi, che già siamo presenti ovunque ci sia da difendere il bene comune, ci impegniamo ad esserlo ancora di più, con la gratuità, la solidarietà e la responsabilità che ci contraddistinguono”.

Così inizia la lettera  indirizzata al Paese, redatta dal mondo del volontariato al termine della tre giorni di confronti, dibattiti e riflessioni, salutata dal Presidente della Repubblica, aperta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, e chiusa ieri dal suo Sottosegretario  Maria Cecilia Guerra.

“Ho apprezzato il documento presentato oggi dalle principali reti del volontariato – ha affermato il sottosegretario “ , e “mentre il volontariato si interroga sul proprio ruolo – ha continuato - è giusto che anche lo Stato si interroghi sul proprio”.

Il mondo del no profit è giunto compatto e deciso all’appuntamento. Ha chiesto di  essere riconosciuto come un attore in grado di moltiplicare risorse relazionali ed economiche, e quindi di incidere non solo sull’attuazione delle politiche ma anche sulla loro determinazione.

Nella tre giorni il Volontariato ha affrontato alcuni temi prioritari, riassunti nella lettera aperta al Paese in cui chiede: “L’applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale, l’approvazione di una legge contro la corruzione che preveda il riutilizzo nel sociale delle risorse liberate e dei beni confiscati, l’aumento e la stabilizzazione del Servizio Civile Nazionale”.

Naturalmente i volontari, abituati a rimboccarsi le maniche e poi a parlare, prima di avanzare le loro richieste al mondo politico-istituzionale, hanno annunciato quali saranno i loro impegni: “Difendere i diritti di ciascuno, ed con responsabilità il ruolo di denuncia dei bisogni, delle ingiustizie, delle inefficienze;  ricercare ad ogni livello forme di rappresentanza per essere più incisivi, sia a livello sociale che a livello politico, essere i primi testimoni di trasparenza nel corretto utilizzo delle risorse, sia umane che economiche”.

Fra i temi caldi della tre giorni, il Fondo Nazionale delle politiche sociali che Danilo Giovanni Festa, direttore generale del ministero del lavoro e delle politiche sociali, assicura “ci sarà”, e la richiesta di stabilizzazione del 5 per mille grazie al quale le organizzazioni di volontariato si sostengono.

“La sua stabilizzazione – afferma il Sottosegretario Guerra a chiusura dei lavori - è già stata inserita nella proposta di legge delega fiscale presentata dal Governo in Parlamento”.

Le dichiarazioni sembrano rassicuranti. I volontari però sono abituati ai fatti, intanto, stanno già facendo la loro parte.