World Forum for Child Welfare. Intervista a Giovanni Zarra, presidente di Rotaract Distretto 2100

di Ornella Esposito

Al World Forum for Child Welfare, protagonisti sono i giovani e le loro iniziative. Intervista a Giovanni Zarra, presidente di Rotaract Distretto 2100. (Ornella Esposito)

giovanni_zarra Mancano pochi giorni all’evento mondiale del World Forum for Child Welfare che si terrà a Napoli dal 26 al 29 novembre. Il summit internazionale intende discutere del benessere dell’infanzia, dei giovani e della famiglie ponendo l’accento anche sulla tematica della cittadinanza attiva.

Tra i protagonisti e gli aderenti al World Forum ci sono i giovani che, con le loro iniziative, promuovono la partecipazione e la cittadinanza attiva in Italia e nel mondo.

Tra questi l’Associazione Rotaract Distretto 2100 (che copre i territori di Calabria, Campania e Lauria), uno 7.179 Club Rotaract attivi nel mondo e presenti in circa 162 paesi.  

ServizioCivileMagazine ha intervistato il Presidente Giovanni Zarra:

Di cosa si occupa il Rotaract?
«Il Rotaract è un'associazione che raggruppa giovani dai 18 a 30 anni che hanno voglia di mettersi in gioco, e di affinare le proprie doti di leadership. Il bello sta nel fatto che la leadership si crea e si mette alla prova nell'organizzazione di attività di service per la comunità, che vanno dall'organizzazione di forum su tematiche sensibili alla organizzazione di eventi più concreti. Il Rotaract Club Napoli Ovest, ad esempio, si è occupato lo scorso anno di fare sensibilizzazione sul tema delle droghe nella scuola S. Pertini di Scampia, di restaurare un'importante tela nella Chiesa Di S. Pasquale a Chiaja, di organizzare concorsi musicali e tanto altro».

Quali sono le iniziative attualmente in corso per promuovere i diritti dell’infanzia e della gioventù?
«Attualmente ci stiamo occupando di favorire la preparazione di giovani laureati all'inserimento nel mondo professionale, nonché dell'orientamento pre-universitario. Abbiamo inoltre allestito un laboratorio informatico per ragazzi a Casablanca. Infine abbiamo realizzato una cineteca nell'ospedale Santobono di Napoli».

In questo momento di forte crisi economica e valoriale, quali pensa siano le sfide da mettere in campo per offrire un degno futuro ai giovani?
«Credo che la cosa fondamentale sia l'esempio che si dà. Purtroppo in Italia gli esempi che abbiamo sono pessimi, a partire da una classe politica corrotta, inefficiente e poco orientata al benessere ed alla crescita della nazione, fino ad arrivare ad un'università statale poco al passo con i tempi. C'è, un po' ovunque, poca fiducia nei giovani: si preferisce l'usato sicuro al nuovo da rodare. Questo non va bene: i giovani sono un valore su cui investire per un benessere del mondo visto a lungo termine».

Infine, cosa vi aspettate dal World Forum 2012?
«La promozione di valori che vanno dalla tutela degli infanti al diritto allo studio, alla crescita ed all'inserimento professionale dei giovani e degli adolescenti».