World Forum, tra i protagonisti la “Fondazione l’Albero della vita”. Intervista al Presidente Paoletti

di Ornella Esposito

La Fondazione “L’Albero della Vita” Onlus è tra i promotori del summit internazionale del World Forum. Da circa vent’anni è impegnata in favore dell’infanzia attraverso il metodo pedagogico “del terzo millennio”. (Ornella Esposito)

paoletti La Fondazione “L’Albero della Vita”, tra gli organizzatori dell’evento mondiale del World Forum for child Welfare, da circa vent’anni è impegnata in progetti di contrasto al disagio dei minori e delle famiglie, in molte delle periferie italiane e in quattro continenti, nei paesi in via di sviluppo.

Il motto che racchiude la sua filosofia è: “Aiutare un bambino oggi per rendere felice un adulto domani”. Aderisce alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, Dichiarazione del Millennio, Carta dei valori del Volontario, Carta dei Principi e Carta dei Criteri di qualità.

ServizioCivileMagazine ha intervistato il Presidente Patrizio Paoletti

Lei è il Presidente dell’Albero della Vita, Fondazione che insieme a Mentoring Usa/Italia, ha organizzato il World Forum 2012. Quali sono i vostri obiettivi?
Salute, cibo, istruzione. Nello specifico i principali servizi che offriamo sono: case di accoglienza per minori, reti di famiglie affidatarie, servizi di sostegno alla maternità. Realizziamo, inoltre, campagne di sensibilizzazione sul tema dei diritti dei minori nel mondo.

Lei è stato l’ideatore di un modello pedagogico, definito la “pedagogia del Terzo millennio”. Ce la illustra?
La pedagogia del Terzo Millennio si muove su due binari fondamentali: la conoscenza di sé, delle proprie istanze intime e interiori e una preparazione ottima dal punto di vista scolastico.

Uno dei temi principali di questa edizione del World Forum 2012 è stata l’emigrazione, e le conseguenti sfide per l’integrazione. Secondo lei, quali sono le azioni da mettere in campo per favorire una reale integrazione dei minori migranti?
Bisogna innanzitutto concentrarsi sul contenere l’emigrazione, e per farlo bisogna investire in cultura e in educazione nei luoghi di origine da cui il fenomeno parte. Bisogna poi sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale affinché la cittadinanza attiva e quindi ogni singola persona si senta coinvolta in questo processo, e sfidi sé stesso e la collettività a partecipare a questo processo altrimenti la migrazione non avrà mai fine.

Il World Forum è ospitato quest’anno a Napoli, grazie all’impegno di Matilda Cuomo. Napoli è una città complessa, difficile anche dal punto di vista dei servizi per l’infanzia, difficoltà emerse anche in questi giorni. Che ne pensa?
Io penso che bisogna, sempre, dare profondo ascolto a tutti gli operatori del settore che ogni giorno, nelle loro rispettive attività, si impegnano e talvolta investono, di tasca propria, risorse per consentire la sopravvivenza a tanti bambini napoletani.

Per ulteriori info: www.alberodellavita.org.