A Napoli i ragazzi della scuola “Bonghi” le suonano proprio bene

di Ornella Esposito

Nella periferia orientale di Napoli, l’Istituto comprensivo “Bonghi” ha fatto della musica uno dei suoi punti di forza dando vita all’omonima orchestra che sta facendo incetta di premi. (Ornella Esposito)

orchestra_bonghi Vi mai capitato entrando in una scuola di sentire al posto delle urla dei ragazzi la melodia di un flauto, o di una chitarra piuttosto che di un pianoforte o strumento a percussione?

All’Istituto comprensivo “Bonghi”, nella periferia orientale di Napoli, uno dei quartieri cosiddetti “a rischio” della città a ridosso della zona industriale, questo può capitare, anzi, capita.

L’Istituto (composto dalle classi elementari e medie) è una scuola ad indirizzo musicale, e da alcuni anni si è lanciato in un’avventura che ha la forma di un pentagramma ed il suono delle sette note e che prende il nome di orchestra “Bonghi”.

L’Orchestra è composta dagli alunni della scuola, quelli che frequentano la sezione ad indirizzo musicale, ma anche dagli ex alunni (si, perché alla Bonghi “ a volte ritornano”), ed è nata in principio come realtà musicale scolastica, ma «successivamente alla partecipazione ad un’iniziativa musicale a Sorrento – spiega l’attiva Dirigente Scolastica Rossella De Feo – ha iniziato ad allargare i propri orizzonti».

E li ha allargati talmente bene che ormai colleziona riconoscimenti.  Si è aggiudicata, infatti, negli anni 2010, 2011 e 2012 il premio Teatro San Carlo, per la categorie orchestre. Nell’ultima edizione dello stesso premio, ha vinto anche il Premio Speciale della giuria, composta da insigni musicisti e personalità di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo.

E non è mica finita qui?  L’orchestra “Bonghi” nel novembre del 2011 si è esibita al Quirinale al cospetto del Presidente Napolitano, ed ha partecipato alla Giornata della musica organizzata dal Teatro S. Carlo, evento di rilievo internazionale.

Il prossimo 20 dicembre si esibirà presso la Basilica di San Giovanni Maggiore in Napoli, nell’ambito dell’interessante rassegna di giovani musicisti “Musica in jeans” promossa dalla storica Unione Musicisti Napoletani in collaborazione con la Fondazione Ordine degli Ingegneri che ha istituito la prima edizione dell’omonimo premio.

Eccolo un esempio concreto di come una scuola sia presenza viva sul territorio ed opportunità positiva di crescita per i ragazzi di un “quartiere difficile” anche se - ci tiene a sottolineare la Dirigente Scolastica -  «dell’orchestra non vogliamo se parli solo perché  nasce in un quartiere difficile, quindi solo come un’attività per i ragazzi a rischio, ma soprattutto perché  fa musica di qualità».

ServizioCivileMagazine ha incontrato Marco Messina, uno degli docenti di musica, artefici di questa bella avventura musicale.

Come e quando è nata l’Orchestra “Bonghi”?

«L’orchestra è nata non appena ottenuti i primi risultati con i ragazzi che frequentavano i corsi di musica della nostra scuola. Come avviene ogni anno i ragazzi che frequentano la prima media, raggiungono dei risultati già alla fine dell’anno scolastico, ma la vera e propria orchestra è nata dopo i primi tre anni quando la scuola aveva le tre classi formate allo studio della musica».

Da quanti elementi è composta l’orchestra?
«Da circa 50 elementi. In questa scuola si imparano a suonare quattro strumenti: flauto, percussioni, chitarra e pianoforte, e per ciascun corso vi sono 18 allievi».

Come avviene la selezione dei ragazzi che compongono l’orchestra?
«I ragazzi per iscriversi alla sezione musicale della nostra scuola si sottopongono ad un test in V elementare per verificare l’attitudine musicale. Superato il test si iscrivono alla sezione ad indirizzo musicale. Man mano che diventano tecnicamente preparati vengono inseriti nell’orchestra composta anche dagli ex alunni».

Quanto si esercitano i ragazzi?
«Il grosso della preparazione avviene durante le lezioni individuali, e poi ci sono le lezioni di gruppo che sono un paio a settimana».

La scuola utilizza fondi particolari per tenere in vita l’Orchestra?
«No, perché la musica fa parte delle attività curricolari cui abbiamo scelto di dare uno spazio importante. Poi abbiamo un progetto, che fa parte della nostra offerta formativa, che offre agli ex alunni  possibilità di venire il pomeriggio a scuola e continuare a studiare la musica e a far parte dell’orchestra. Per l’acquisto degli strumenti musicali , abbiamo usufruito per due anni di fondi europei».

L’Orchestra ha vinto vari premi e si è esibita in contesti importanti. Il quartiere come vive questo successo?
«Le famiglie dei nostri alunni, che sono poi gli abitanti del quartiere, seguono con interesse l’orchestra. L’anno scorso quando si è esibita al Quirinale al cospetto del Presidente Napolitano, tutto il quartiere era in festa. La gratificazione per gli abitanti di questa zona, è che si parli finalmente bene di una realtà di cui solitamente si parla male».

Qual è il pezzo forte dell’orchestra?
«Un brano che ritengo esprima l’energia che i ragazzi hanno dentro, che è la “Danza delle spade” di Khachaturyan. Un’energia che la scuola aiuta a canalizzare positivamente, invece, che farla utilizzare ai ragazzi per scopi meno nobili. E sarà il brano di punta del nostro concerto del 20 Dicembre».

Per saperne di più: www.bonghi.it.