13 Gennaio 99esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

di Ermenegilda Langella

Domani sarà celebrata in tutto il mondo la giornata del migrante e del rifugiato. Tema di forte e sempre maggiore attualità. (Ermenegilda Langella)

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Spesso in fuga da conflitti bellici, dalla fame o dalla dittatura i migranti ed i rifugiati rappresentano una realtà tutt’altro che eccezionale per i paesi di tutto il mondo che, domani, celebreranno la giornata proprio a loro dedicata.

La Giornata, indetta dalla Chiesa Cattolica, sarà un’occasione di condivisione e riflessione su un tema che riguarda, come ricorda il dossier statistico 2012 curato dalla Caritas e dalla Migrantes, 1 miliardo e 200 milioni di persone costrette a vivere nella povertà e nelle guerre, in paesi con regimi dispotici, in Stati fragili alle prese col degrado, la povertà e le emergenze ambientali o umanitarie.

La Giornata verrà celebrata in molte città italiane attraverso numerose iniziative che vedono nella città di Bari e nella terra di Puglia il centro della ricorrenza. La scelta del luogo non è stata casuale, basti pensare a quanto questa regione sia stata segnata da fenomeni di caporalato che hanno generato esperienze di tutela dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.

Non da ultimo, infatti, la recente legge (la 138 del 13 agosto 2011) che punisce i presunti padroni con la reclusione da cinque a otto anni e con la multa da 1.000 a 2.000 euro per ciascun lavoratore reclutato.

Nel nostro paese l’anno appena passato, è stato per così dire “campale” rispetto alla tematica dei migranti e rifugiati. Sulle coste dell’isola di Lampedusa, sono giunte ben 62mila persone provenienti dal Nord Africa, ma originari di molti Paesi del Centro o del Corno d'Africa, generando un’emergenza che ha avuto molti punti oscuri e che ne ha ancora tanti a tutt’oggi.

Infatti per la cosiddetta “emergenza Nord Africa”, ossia 25mila migranti sbarcati in Italia in condizioni disumane, il Governo ha stanziato mezzo miliardo di euro fino al 31 dicembre 2012 (dopo tale data non si hanno notizie su ulteriori finanziamenti). Tale cifra si aggiunge ai 200 già stanziati lo scorso anno per i costi delle strutture, la copertura dell’accordo di cooperazione con la Tunisia (40 milioni di euro) e lo stanziamento delle forze di polizia e dei vigili del fuoco impegnati.

Il finanziamento è andato, inoltre, a coprire i costi delle strutture che ospitano i migranti, l’assistenza legale ed i progetti di integrazione che nel nord Italia sono soprattutto gestiti da onlus e case di accoglienza, mentre al Sud quasi tutti in alberghi.

Una situazione di perenne emergenza, come a Napoli, dove circa 850 persone sono chiuse negli alberghi intorno alla stazione di piazza Garibaldi senza sapere di cosa sarà del loro futuro.