“Psicologo del territorio”, oltre 21mila firme per la proposta di legge in Campania

di Ornella Esposito

La raccolta di firme per la proposta di legge regionale per l’istituzione dello “Psicologo del territorio” si è conclusa con enorme successo. Iniziativa unica nel panorama italiano. Intervista al dottor Raffaele Felaco, promotore dell’iniziativa. (Ornella Esposito)

 

psicologo_del_territorio Ventunomila e quattrocento firme in poco più di due mesi. Questi sono i numeri della raccolta firme, promossa dal mese di ottobre a dicembre scorso, in Regione Campania per la proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione dello “Psicologo del territorio”.

L’iniziativa, unica nel panorama nazionale, è stata ideata dall’Ordine degli Psicologi della Regione Campana ed ha ricevuto un convinto sostegno bipartisan dagli schieramenti politici presenti in consiglio regionale.

ServizioCivileMagazine ne parla con il dottor Raffaele Felaco, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania che da poco ha consegnato all'ente regionale i plichi con le firme.

 Dottor Felaco, in cosa consiste la proposta di legge di iniziativa popolare dello “Psicologo del territorio?
"Abbiamo voluto presentare una proposta di legge ad iniziativa popolare per inserire come obbligo di legge, e come già succede in molti paesi d’Europa e in alcune regioni italiane, la figura dello psicologo all’interno dei servizi sociali.
Questo perché la legge di riforma dei servizi sociali (legge 328/00, la prima legge di riforma dopo quella del 1890, ndr) prevede le attività psicologiche, ma non la professionalità dello psicologo. Per questo abbiamo voluto proporre una norma che obbligasse il legislatore a prevedere la specifica figura dello psicologo.
In alcune regioni questa figura è contemplata all’interno dei servizi sociali, nella nostra, invece, è una presenza discrezionale mentre noi volgiamo che ne faccia parte a pieno titolo.
Siamo ben consapevoli che i tagli al welfare sono spaventosi, ma ciò non ci esime dal rinunciare all’affermazione del principio della necessità di tale figura professionale all’interno dei servizi sociali".

Quale è la novità della vostra proposta di legge?
"Innanzitutto vorrei dire che per fare una legge, avremmo potuto trovare disponibilità in vari consiglieri regionali, ma il nostro intento non era quello di fare una legge per così dire “calata dall’alto”, o di fare rivendicazioni per la nostra categoria bensì una legge che fosse espressione di un bisogno del territorio. Per questo la strada dell’iniziativa popolare, perché sono i cittadini stessi ad esprimersi, ed è un assoluta novità riguardo a questo argomento".

Ve le aspettavate le oltre 21mila firme?
"Lo confesso per la prima volta, io puntavo alle 20mila firme. La legge prevede la raccolta di 10mila firme, ma io sapevo che era nelle nostre possibilità arrivare ad un numero di firme ben superiore".

Nel dettaglio ci può spiegare la figura dello psicologo dove si inserirà, e cosa andrà a fare?
"Noi parliamo di servizio psicologico vero e proprio, da inserire all’interno dei piani di zona (i “piani regolatori” di tutti gli interventi socio-sanitari di un territorio, ndr), e che possa lavorare con i servizi sociali e con la scuola, istituzione, quest’ultima, che ne fa grandissima richiesta.
L’idea è quella di fare più un servizio di prevenzione, di psicologia della comunità, tanto è vero che nella nostra proposta di legge abbiamo previsto che i requisiti dei professionisti debbano essere l’iscrizione all’albo sez. A dell’ordine professionale (i laureati in psicologia, non psicoterapeuti, ndr)".

 

Quali saranno adesso i passaggi ulteriori?
"Abbiamo consegnato tutto la Presidente del Consiglio Regionale il quale, nei tempi di legge, entro un mese deve affidare la proposta di legge ad una commissione consiliare la quale deve valutare l’ammissibilità della legge. Fatto questo entro tre mesi la proposta di legge andrebbe presentata al Consiglio Regionale".

Per saperne di più: www.psicamp.it.