Servizio Civile e Arena di pace e disarmo: intervista al presidente del Forum Nazionale Servizio Civile

di Katia Tulipano

Enrico Maria Borrelli, Presidente FNSC: ”Il servizio civile rappresenta un’esperienza di pace praticata attraverso gesti quotidiano di impegno verso la comunità”. (Katia Tulipano)

Enrico_maria_borrelli_foto Perché il Forum Nazionale Servizio Civile oggi è qui all’Arena di Pace?
Il FNSC è qui a Verona all’”Arena di pace e disarmo” insieme a tante altre organizzazioni del mondo del servizio civile e a tanti volontari perché il servizio civile è esattamente una rappresentazione di come i cittadini tutti, a partire dai giovani, possano contribuire ad un mondo di pace di solidarietà.
Il servizio civile è uno degli strumenti più attuali di cui lo Stato dispone per coinvolgere e educare i giovani alla pace: oltre ad essere esso stesso strumento di pace, rappresenta l’occasione per far conoscere ai giovani una pace praticata attraverso gesti quotidiani di impegno verso la comunità, il territorio, verso le persone che hanno bisogno, ma anche di impegno per la tutela del patrimonio comune.

Ci parli di questa nuova alleanza tra il mondo del servizio civile e quello della nonviolenza.
In realtà il mondo del servizio civile e quello della nonviolenza sono da sempre collegati tra loro. Il servizio civile in Italia nasce dall’esperienza dell’obiezione di coscienza. Se guardiamo alla storia delle Arene, non è un caso che nel 1986 la prima Arena di Pace sia stata intitolata alla Pace, al Disarmo, agli stili di vita e all’obiezione di coscienza.
L’alleanza che si è ricostruita riallaccia un legame storico tra servizio civile e obiezione di coscienza che ne rappresenta il valore fondante. Dal 2001, anno in cui il servizio civile è diventato volontario, il legame si era indebolito, ma la natura forte ed i valori che permeano il servizio civile restano ancorati a questa tradizione.
E’ per questo motivo che da oltre due anni stiamo lavorando insieme alle organizzazioni impegnate sul tema della nonviolenza per ricostruire insieme un’identità moderna e modernamente praticata del servizio civile nazionale.

Concretezza ed ascolto sembrano essere le richieste di quest’Arena di pace e disarmo. Quali le proposte che partono oggi da qui?
Oggi il servizio civile rappresenta l’unico strumento realmente operativo di difesa non armata della patria in maniera. Noi immaginiamo che si possano costruire nuove forme di difesa civile ed aggregare  quelle già esistenti tra le quali ad esempio la Protezione Civile e i corpi civili di pace. Immaginiamo un unico sistema alternativo che affianchi il sistema di difesa militare attraverso azioni di difesa civile del paese che possano essere praticate senz’armi da tutti i cittadini. Un più moderno concetto di difesa ha riconosciuto l’importanza dell’impegno solidaristico dei cittadini per favorire la difesa della patria, noi immaginiamo l’organizzazione di un sistema di difesa civile del paese più articolato all’interno del quale il servizio civile può rappresentare l’esperienza più antica e significativa.

Il servizio civile come strumento di cittadinanza attiva: un modello esportabile anche in Europa?
Il dibattito sul servizio civile europeo nasce dalla contingenza economica, sociale e culturale che stiamo vivendo ossia la difficoltà di far si che l’Europa non sia soltanto un progetto politico ed economico, ma prima di tutto rappresenti l’Europa dei cittadini.
Il disconoscimento della dimensione europea è un processo culturale pericoloso soprattutto per i giovani che rischiano di ricevere in modo diseducativo le informazioni sul valore dell’Europa. E’ necessario investire sulla formazione dei giovani. Il servizio civile europeo è un’esperienza di socialità che, partendo dall’educazione delle nuove generazioni, può risolvere la disomogeneità di approccio dei diversi paesi all’Unione Europea.
Come Forum Nazionale Servizio Civile auspichiamo fortemente l’introduzione di un servizio civile europeo a valere su tutti i paesi dell’unione.
Per continuare il dibattito avviato lo scorso aprile a Torino, il prossimo 13 maggio, a Napoli, abbiamo organizzato un incontro in cui discuteremo degli scenari possibili, degli interlocutori istituzionali, ma soprattutto del ruolo dell’Italia nel sostegno di una proposta di attivazione del servizio civile europeo. Il nostro paese è il più ancorato ad un’esperienza di cittadinanza attiva e di volontariato e quindi il più idoneo a presentare e sostenere l’introduzione di questo fondamentale strumento di cittadinanza attiva.