"Dances and Waves", in 100.000 al Sommernachtskonzert

di Ivana Vacca

Vienna. Danza russa, opera italiana, dramma musicale tedesco e walzer viennese al concerto estivo gratuito della Wiener Philharmoniker. Omaggio a Debussy e congedo con brio. Un gran successo per il giovane direttore d’orchestra venezuelano Gustavo Dudamel. (Ivana Vacca)

dances_and_waves_01

Anche quest’anno si è svolto, come di consueto dal 2004, il “Sommernachtskonzert”, il concerto estivo della Filarmonica di Vienna, nella straordinaria cornice del parco del Palazzo Reale di Schönbrunn, la Reggia barocca che fu dimora della dinastia degli Asburgo. A dirigere la Wiener Philharmoniker il trentunenne venezuelano Gustavo Dudamel, già direttore dell’Orquesta Sinfónica Simón Bolívar, della Los Angeles Philharmonic e della Orchestra Sinfonica di Göteborg.

Nato da una famiglia di musicisti, Dudamel, nonostante la giovane età, ha già avuto l’occasione di dirigere importanti orchestre internazionali come la Staatskapelle Dresden, la San Francisco Symphony, la Royal Liverpool Philharmonic e l’Orchestra del Teatro La Scala.

In 100.000 hanno potuto assistere gratuitamente all’evento di ieri sera, ascoltando un ampio repertorio classico il cui tema scelto per quest’anno è stato "Dances and Waves". Ad accompagnare la Wiener Philharmoniker, il corpo di ballo dell’Opera di Stato, il Wiener Staatsopernballett, con le coreografie di Gregor Hatala.

Dalle danze russe di Pyotr Tschaikowsky, (la “Polonaise”, dall’Opera “Eugen Onegin”) e di Modest Musorgskij (con “Dance of the Persian Slaves”, tratta dall’Opera “Khovanshchina”), si è passati alle “Polovetsian Dances”, tratte dal “Prince Igor” di Alexander Borodin. Doveroso un omaggio a Claude Debussy con “La Mer” in occasione dei 150 anni dalla nascita del compositore francese. Non manca il repertorio italiano con “La danza delle Ore” tratta da “La Gioconda” di Amilcare Ponchielli. Immancabile il Walzer di Johan Strauß con “Wiener Blut”. Dudamel sceglie poi di concludere la serata con l’intermezzo de “La Boda de Luis Alonso” di Gerónimo Giménez, una vera e propria dose di esuberanza per il compassato pubblico viennese.

(foto: Ivana Vacca)

dances_and_waves_02

 


 

 

 

 

 

 

 

dances_and_waves_03