“Ponticelli non deve morire!” Fotoreportage di un’agonia

di Katia Tulipano

L’urlo di speranza di una giovane fotoreporter napoletana che non ci sta a vedere il suo quartiere sotterrato dalla “munnezza”. (Katia Tulipano - @Tullikatia)

ponticelli Non solo Qualiano, Giugliano in Campania, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno e Melito di Napoli.

I confini della “Terra dei fuochi” si ampliano, giorno dopo giorno. Non si tratta però di conquiste territoriali: non è in corso nessuna guerra. Eppure ci sono morti e feriti.

L’ennesima discarica a cielo aperto è stata ritrovata a Ponticelli, un quartiere alla periferia est di Napoli, in cui vivono – non si sa come – 80.000 persone .

Non era né nascosta né interrata. Materassi, rifiuti speciali, sacchetti di spazzatura sono lungo le strade. Dovunque. Ormai rappresentano l’arredo urbano di una periferia abbandonata al suo destino.

Ma Claudia non ci sta. Domenica scorsa la giovane fotoreporter napoletana, originaria del luogo, è salita su un cumulo di rifiuti per lanciare un SOS per la sua terra dimenticata dalle istituzioni e dai media.

“Ogni giorno attraverso questi luoghi e mi sento impotente pur facendo tanto per il mio quartiere – si legge in un post pubblicato sulla sua pagina Fb- In questi giorni l'attenzione dell'opinione pubblica è concentrata sulle province della Campania vittime dello scandalo dei rifiuti tossici... Anche Ponticelli è nella stessa situazione, ma nessuno ne parla. Ed è per questo che ho scattato queste foto, con un cellulare di domenica pomeriggio rischiando di essere malmenata da qualche "palo della droga", per dire che "Ponticelli non deve morire”.

In queste foto Claudia documenta l’orribile spettacolo che quotidianamente va in scena in quei luoghi, tra l’indifferenza delle persone.

Visita la gallery (foto: Claudia De Crescenzo)

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