Europa e Giovani, SVE: concluso il XVIII corso di formazione per i volontari europei in Italia

di Pierpaola Cascione

Si è concluso nei giorni scorsi il corso di formazione all’arrivo dei giovani europei che svolgono servizio volontario europeo in Italia. (Pierpaola Cascione)

1456780_10152315540743835_2071431767_n Dal 26 ottobre al 2 novembre si è svolto a Scafati (Napoli) il XVIII corso di formazione per i volontari europei in Italia curato dall’associazione Amesci su incarico dell’Agenzia Nazionale Giovani.

 Ogni anno sono migliaia i giovani europei, e non, che decidono di intraprendere un’esperienza di volontariato grazie al Servizio Volontario Europeo. Sarà per il clima, la buona tavola, la tradizione artistica e culturale che caratterizza l’Italia, ma a quanto pare molti giovani scelgono come destinazione preferita proprio il nostro Paese.

Il Servizio Volontario Europeo offre ai giovani (dai 18 ai 30 anni) l’opportunità di un’esperienza di apprendimento interculturale unica, in un contesto non formale, promuovendo la loro integrazione sociale e la partecipazione attiva.  I "volontari europei" che giungono in Italia operano in progetti locali in vari settori: dall’ambiente all’arte e alla cultura, alle attività sociali, allo sport e al tempo libero. Attraverso questa esperienza hanno l’opportunità di esprimere solidarietà verso gli altri e acquisire nuove competenze utili alla loro formazione personale.

Il 18° training di formazione ha visto la partecipazione di trenta giovani provenienti da diversi paesi d’Europa e destinati a partecipare ai progetti attivati in tutta Italia si sono incontrati a Scafati. Per una settimana hanno condiviso le proprie gioie, le aspettative, le ansie e i desideri legati alla nuova avventura di vita che stava per cominciare. Centrale il lavoro dei formatori. Attraverso le metodologie dell’educazione non formale hanno permesso ai giovani partecipanti di comprendere al meglio il proprio ruolo all’interno del progetto e dell’organizzazione d’accoglienza; di riconoscere e gestire i processi interculturali e gli eventuali conflitti; hanno fornito informazioni pratiche riguardo allo SVE. Grazie al supporto di due insegnanti d’italiano, inoltre, i giovani europei hanno potuto migliorare la propria conoscenza dell’italiano e acquisire gli strumenti necessari per interagire nel nuovo contesto sociale e per meglio capire le diversità culturali.

Visita la gallery (foto di Marta Peruzzini)