Rappresentanti dei volontari e Ministro Riccardi: face to face per la prima volta

di Katia Tulipano

Continua lo speciale "Quelli che... Aspettano l'Assemblea". (Katia Tulipano)

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Stamattina, per la prima volta, alla vigilia dell’Assemblea straordinaria dei Rappresentanti dei volontari i cui lavori cominceranno nel pomeriggio a Roma, i quattro Rappresentanti nazionali, Fania Alemanno, Edoardo Buonerba, Corrado Castobello e Silvia Conforti, hanno incontrato il Ministro Andrea Riccardi.

“Siamo qui oggi a farci portavoci di un sentimento di paura, delusione, ma più di tutto incertezza per quello che il futuro ci riserva” hanno scritto i Rappresentanti in una lettera che hanno consegnato al Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione.

Due essenzialmente le richieste avanzate al Ministro: la necessità di una riforma del servizio civile "rispettosa della sua natura di istituto che concorre alla Difesa della Patria con mezzi non armati e attività nonviolente", e l’urgenza di un rifinanziamento del fondo nazionale “non sottovalutando l'importanza di una gestione pubblica dei finanziamenti e non di una gestione affidata al Terzo Settore, che potrebbe trasformare il Servizio Civile in una forma di manovalanza Sottopagata” precisano i Rappresentanti.

Non poteva mancare il riferimento alla recente sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano che chiede di eliminare il requisito della cittadinanza italiana tra quelli previsti per accedere al Servizio Civile, aprendo così anche agli stranieri la possibilità di svolgerlo.

I Rappresentanti pur dichiarando di essere vicini agli stranieri nella loro battaglia, sottolineano che «il forte disagio degli stranieri debba essere risolto con il riconoscimento della Cittadinanza italiana, in nome del principio di uguaglianza e di libertà nel poter esprimere e realizzare la propria personalità. Solo così potranno essere davvero tutelati e garantiti loro i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che nelle formazioni sociali (Cost. Art.2)». E concludono «Cambiare l’identità di un istituzione come il servizio civile nazionale, ridurrebbe a un solo anno la possibilità e l’opportunità che spetta loro di sentirsi Italiani e perfettamente integrati nel Paese.

Leggi il testo integrale della lettera