Silvia Conforti, Rappresentante nazionale dei volontari. Una storia di straordinaria ordinarietá

di Katia Tulipano

Speciale "quelli che ... aspettano l'Assemblea". Uno dei quattro Rappresentanti Nazionali dei volontari racconta a SCMagazine la sua appassionante esperienza di Servizio Civile che, specifica, "non si fa, ma si vive! Ed io posso dire di averlo fatto al massimo". (Katia Tulipano)

silvia_conforti

Passione, impegno, partecipazione, solidarietà. Questa lettera aperta rappresenta la cartina di tornasole delle emozioni che accompagnano il Servizio Civile: un anno che cambia la vita, tua e degli altri! Leggiamola, per capire perché uccidere il servizio civile significa "tagliare il futuro dell'Italia".

"Dalle selezioni a rappresentante nazionale, una storia che inizia con  il terremoto in Abruzzo!

Ho scelto di fare Servizio Civile nell'anno che ha visto la mia provincia colpita dal terribile evento del terremoto. Volevo anch'io essere sul campo e dare il massimo, anche solo per restituire un giorno di serenità a una famiglia, ad un bambino o ad un anziano.

Per raggiungere i campi dovevi essere iscritto ad una associazione o essere parte di un gruppo comunque gestito dalla protezione civile, per evidenti ragioni di sicurezza e di organizzazione,.

Fu così che vidi su internet il bando speciale per Servizio Civile al quale partecipai senza passare le selezioni.

Tra la delusione e la voglia di esserci è nata, però, dentro di me una forza che solo oggi comprendo, la stessa forza che mi spinse l’anno successivo a riprovarci, la stessa per cui mi sono candidata prima come rappresentante per la mia regione e poi per l'Italia. Italia: che meravigliosa parola; e pensare che pochi, anzi troppo pochi, sanno davvero cosa significa! Per me, l’Italia, è tutte quelle persone che ogni giorno decidono di dare qualcosa agli altri, che viaggiano alla scoperta dei piccoli posti e ne cantano la storia e la sua architettura, che all'improvviso corrono in soccorso dei più deboli, ma anche e soprattutto quei ragazzi che hanno dentro i colori della nostra bandiera e che hanno il desiderio di amare con tutta l'energia possibile la propria patria! Io l'ho amata ancora di più quando il 1°dicembre 2010 ho iniziato il mio servizio civile presso il Centro di Servizi per il Volontariato della Provincia dell'Aquila.

Un' esperienza indimenticabile, forte, intensa, difficile, faticosa, allegra, unica! Alla fine di questa avventura posso dire che il vero progetto l’ho realizzato su me stessa. Credo davvero che il Servizio Civile non si fa ma si vive e io l’ho davvero vissuto al massimo.

Ho preso il meglio da ogni persona incontrata e ogni situazione passata, e soprattutto ho sentito cosa significa essere cittadini attivi del Paese che mi ha vista nascere e che mi ha dato le tante esperienze che oggi fanno di me quella che sono, forte di quello in cui credo. Essendo l’anno in cui i candidati nazionali dovevano essere della macroarea centro, ho sentito quasi il dovere di rendere onore all’Abruzzo. E’ stato facile pensare ad un programma, perché semplicemente non l’ho preparato ma ho solo presentato tutta la mia volontà ad impegnarmi per dare il massimo al Servizio Civile e fare in modo che rimanga quella che la sua storia ha scritto in questi anni, in un'unica frase: difesa della Patria non armata e non violenta.

Avevo il sentore che, viste le difficoltà politiche e sociali che il Paese stava attraversando, bisognava cercare di mantenere forte quello che c’era, anche se le richieste, intelligenti e giustissime dell’assemblea erano molto ambiziose, io ce l’avrei messa tutta e quelle richieste sarebbero state il mio programma. Certo non immaginavo che di lì a poco qualcosa di molto importante sarebbe cambiato. E’ iniziata una sfida, una vera e propria battaglia che con grande passione, insieme a Fania e Corrado stiamo portando avanti. Colgo questa occasione per ringraziarli, di quanto di loro è entrato a far parte di me, su quante cose mi hanno fatto riflettere e quanto mi hanno mostrato ancora di più un’ Italia stupenda piena di quella gioia che a volte si sente solo quando veste la maglia azzurra e tira calci ad un pallone!! Eppure quello stesso entusiasmo io lo vivo da un anno a questa parte tutti giorni in cui si parla di Servizio Civile.

Quanto può essere importante per ogni ragazzo vivere tutto questo! E vorrei che un giorno, quando tutto sarà più sereno e di nuovo in salita, io possa dire a mia figlia/o che sarà tra i 40 o meglio 50.000 ragazzi che attendono di essere avviati al servizio, che la sua mamma un po’ c’ha messo il suo per questo. Vorrebbe dire che quell’Italia che ci governa ha ascoltato il nostro grido e dato fiducia ad un sistema che rende il suo meglio a 360° e verso ogni tipo di realtà.

Questo è il mio servizio civile, il bello è che il fine è unico, ma ognuno ha il suo e ognuno sarà davvero migliore e se saremo in tanti, quanto migliore sarà il nostro Paese e il futuro che ci spetta?!"

Di seguito un lavoro di Silvia che spiega cos'è la Rappresentanza ed il Servizio Civile.