I volontari dell’Universiade, storie di straordinaria normalità

di Giuseppe Meccariello

Il racconto dell’evento sportivo dell’anno dagli occhi di chi contribuisce alla sua realizzazione: gli aneddoti, le emozioni e le speranze della volontaria Myriam De Lucia e del supervisor Danilo Bormani

MyriamStadioPinto

I volontari sono il motore della “macchina Universiade” e motivo di orgoglio della manifestazione sportiva. Ne è un esempio Myriam De Lucia, che a ServizioCivileMagazine ha raccontato la sua “storia di straordinaria normalità”. Al termine della partita di calcio Irlanda-Uruguay, svoltasi tre giorni fa allo Stadio Alberto Pinto di Caserta, Myriam, che in quel momento era addetta all’Assistenza e all’accompagnamento degli spettatori, si è accorta della presenza di un mazzo di banconote del valore di 1000 dollari nei pressi della Tribuna Inferiore. La giovane volontaria casertana ha portato immediatamente i soldi al suo tutor, il supervisor Amesci che ha il compito di gestire ed accompagnare il volontario nella sua esperienza, e insieme hanno chiamato i Carabinieri. Se la storia ha avuto un lieto fine, però, è anche grazie all’impegno dei vari gruppi di volontari che erano di turno in quel momento: dopo essere stati informati, gli addetti all’assistenza degli atleti hanno trovato il proprietario che aveva smarrito il denaro, uno dei parenti dei calciatori uruguayani.

“Si è creata una bella sinergia tra i volontari, anche grazie al Supervisor, Gianluca. In poco tempo siamo diventati tutti amici e siamo molto uniti” ha dichiarato Myriam, che si ritiene molto soddisfatta delle attività che sta svolgendo. “Io ho fatto richiesta di partecipare all’Universiade per conoscere un po’ meglio il mondo dello sport, perché ero molto interessata all’evento e anche per mettermi alla prova: penso che imparare a relazionarsi anche con persone provenienti da tutto il mondo può aiutare molto ad essere più “aperti” e ad affrontare più facilmente le avversità, e inoltre migliora le competenze linguistiche” ha rivelato.

Per la volontaria, l’Universiade può essere motivo di riscatto per la Campania, nota troppo spesso per fatti di cronaca negativi. “Spero che l’impegno dei volontari possa cambiare questi pregiudizi nei nostri confronti. Quest’evento sta funzionando bene: è una bella vetrina per la Campania e anche per la mia città” ha detto “Gli atleti canadesi hanno visitato Caserta e lo stadio e sono rimasti molto contenti. Ritengo che grazie ad un evento del genere, essi hanno la possibilità di vedere luoghi diversi da quelli più noti al livello turistico, che probabilmente altrimenti non avrebbero mai visitato”.

Storie di straordinaria normalità, dicevamo: “straordinaria”, per il riscontro mediatico che stanno ricevendo, “normalità” perché esempi di “buona cittadinanza” come questi dovrebbero essere all’ordine del giorno.È quello che pensa Danilo Bormani, supervisor dei volontari presso il Circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli, che ci ha parlato di una bellissima idea che hanno avuto questi ultimi. “In accordo con il venue manager, per evitare lo spreco di cibo che viene quotidianamente distribuito all’intero staff dell’impianto, i nostri ragazzi da tre giorni lo portano ai senzatetto che vivono nella Galleria Umberto”. A dire il vero, il Circolo Italia non è nuovo ad iniziative del genere: “Una parte del cibo viene da tempo consegnata alla Basilica di Santa Lucia a Mare, che poi lo consegna ai bisognosi. I volontari, però, hanno spontaneamente deciso di portare i pasti direttamente ai senzatetto” ha detto.

Danilo ci ha poi parlato della sua esperienza come supervisor, e del rapporto creato con i volontari. “Siamo come una famiglia ora. Pur avendo già passato insieme le ore del turno, stasera andremo a mangiare una pizza.” ha dichiarato.

Danilo è convinto che un’esperienza del genere rappresenta “un ottimo banco di prova per i volontari e anche per i supervisor; un modo per far emergere le proprie qualità e peculiarità, per migliorare le proprie abilità organizzative e di problem solving, e anche per instaurare rapporti personali e professionali che potranno essere utili in seguito. Indubbiamente, inoltre, la possibilità di parlare in inglese con persone provenienti da tutto il mondo è un ottimo modo per migliorare le competenze linguistiche”. “I ragazzi della delegazione australiana hanno fatto oggi i complimenti a noi e a tutti i volontari, aggiungendo che si stanno sentendo veramente a casa e stanno vivendo un’esperienza unica” ha rivelato “Il Presidente della Fisu è venuto a trovarci ieri alla Terrazza dei Cannoni al Castel Dell’Ovo e, dopo averci fatto i complimenti, è stato felice di scambiare due parole in russo con un nostro volontario, un Protocol Attendant che conosce il russo e l’ha studiato!”.

Danilo, studente fuori sede originario della Puglia, ha infine spiegato come Universiade possa essere un vero trampolino di lancio per tutto il Sud Italia. “Un evento del genere non può che far bene alla Campania, anche per la ristrutturazione dei vari impianti, i palazzetti dello sport, dando nuova linfa allo sport che, secondo me, può essere un’importante mezzo di condivisione ed apprendimento dei valori sociali e dello stare insieme, per cercare di costruire un futuro migliore. Ma un evento del genere, in realtà, dà rilievo a tutto il Sud Italia: ho incontrato tanti altri lavoratori e volontari provenienti da altre regioni che s’impegnano per rendere questo evento davvero unico e che hanno tutti voglia di dare il loro contributo per restituire all’Italia meridionale il prestigio che merita”.

(In foto, il Team dello Stadio Pinto)