Amici in affitto sul web: la moda approda in Italia

di Monica Scotti

Trovi un amico se hai un tesoro. Grazie a siti come l’americano Rentafriend.com impazza in rete la moda di affittarsi un amico, chi l’ha detto che i soldi non possono comprare proprio tutto? (Monica Scotti)

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“Mamma mi dai la paghetta? Voglio comprarmi un amico!” Per quanto possa sembrare strano, c’è già chi arriva a pronunciare frasi simili al di là dell’Atlantico e l’Italia non sembra del tutto indifferente alla moda. Negli stati Uniti e in Canada, infatti, continua a riscuotere un successo sempre maggiore il portale Rentafriend.com (letteralmente “Affitta un amico.com”), che conta più di 2000 iscritti e promette di fornire un servizio davvero unico nel suo genere: un ricco catalogo con oltre 218.000 associati tra cui scegliere “amici” disposti a trascorrere con noi del tempo e ad accompagnarci a svolgere le più disparate attività, dietro esborso di un compenso, s’intende.

L’iscrizione al sito, infatti, richiede il pagamento di una quota iniziale di 25 dollari, a cui si aggiungono le tariffe orarie di ciascun potenziale “amico”, che vanno da un minimo di 10 a un massimo di 50 dollari, a seconda del tipo di attività a cui il cliente è interessato.

Ciascun “amico” fornisce una scheda dettagliata con interessi, foto e abilità. C’è chi impartisce lezioni di lingue straniere, chi promette di insegnare a suonare uno strumento o a cantare, chi nutre una forte passione per il cinema, chi si dichiara mago dello shopping. Insomma: ce n’è per tutti i gusti, ciò che conta per i ragazzi che ne usufruiscono è evidentemente arginare la propria solitudine individuando persone con interessi comuni nella propria zona (la ricerca si effettua anche attraverso il codice di avviamento postale) disposte a passare del tempo con loro. Ma può non contare il fatto che quel tempo è davvero “oro”, perché ha un prezzo e lo si paga in denaro?

L’ideatore del servizio, che in Italia è approdato in una versione leggermente più soft col portale Rent a local friend ( il servizio è disponibile a Milano e Roma e ha una finalità prettamente turistica, permette cioè a chi visita una città nuova di fittare “amici” disposti a fare da guida turistica), è un giovane del New Jersey, il 30enne Scott Rosenbaum, che sembra voler evitare la questione “morale” sollevata dalla sua attività, preferendo di gran lunga evidenziarne gli aspetti più peculiari: sul sito si legge a chiare lettere che Rent a friend, “a differenza delle altre Community che procurano incontri, offre “amicizia”, ovvero un rapporto solamente platonico, pena l’esclusione dal servizio”.

Diversi sociologi hanno criticato l’iniziativa e manifestato preoccupazione per il suo crescente successo, ma anche i ragazzi in rete hanno dato sfogo alle loro perplessità “Ma come si può comprare l’affetto di qualcuno e illudersi che sia sincero? E’ solo triste”; “Bisogna essere disperati per arrivare a questo…è vero che siamo in tempo di crisi, ma vendersi mi sembra esagerato!” sono solo alcuni dei commenti che affollano il web.

In un’era proiettata verso la mercificazione dei rapporti umani, forse fa ancora un effetto strano rendersi conto che se prima “chi trovava un amico trovava un tesoro”, ora per trovare un amico bisogna disporre se non di un tesoro almeno di un discreto gruzzoletto.