Giovani e sesso in vacanza: se ne fa tanto, ci si protegge poco

di Monica Scotti

Estate, tempo di flirt, tempo di rischi. Solo 19% degli intervistati è partito per le ferie con una scorta adeguata di contraccettivi. Troppo pochi. (Monica Scotti)

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Sarà il caldo a volte torrido, sarà il senso di libertà di chi si lascia alle spalle scuola e lavoro, sarà la voglia di fare esperienze nuove, quel che è certo è che in vacanza diventa più facile fare conquiste amorose, ma non sempre ad una maggiore attività sessuale corrisponde una maggiore protezione.

I dati parlano chiaro; il 61% dei ragazzi nei mesi estivi ha avuto più rapporti sessuali, spesso con partner occasionali (non a caso nello stesso periodo schizzano in alto anche le percentuali di tradimento all’interno della coppia), tuttavia, malgrado si riscontri un aumento dell’uso di pratiche anticoncezionali rispetto all’anno precedente i numeri di chi pensa a tutelare la propria salute e quella del partner nell’intimità restano poco soddisfacenti.

Come evidenzia la ricerca portata avanti dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che con la campagna estiva Travelsex ha toccato 10 città italiane per indagare sulle abitudini dei giovani in vacanza, il 28% degli intervistati, con un’età media che non raggiunge i 19 anni, si è protetto di più e il 72% dichiara d’aver usato contraccettivi.

Tuttavia, da un’analisi più approfondita, emerge che in quel 72% sono compresi i giovani che considerano il coito interrotto come un metodo contraccettivo sicuro (circa il 23%), malgrado sia stato dimostrato che riduce il rischio gravidanza solo del 10-18% e non protegge affatto da infezioni sessualmente trasmissibili. Il 50% dei ragazzi e ragazze ammette di essere attento, ma non sempre, e di proteggersi solo la prima volta con un nuovo partner. Il 6% dichiara senza problemi di non prendere alcuna precauzione durante il sesso. Fa da contraltare il 19% degli intervistati che è partito per le ferie con una scorta adeguata di contraccettivi.

Ma se l’estate è tempo di conquiste, l’autunno è tempo di fare i conti con le conseguenze. E’ nel mese di settembre, infatti, che si riscontra un incremento del 30% degli accessi agli ambulatori da parte di ragazzi e ragazze bisognosi di consulti su come gestire gravidanze indesiderate o curare infezioni veneree contratte proprio in vacanza.

Di cosa avrebbero bisogno i giovani italiani per fare propri quei comportamenti che non li espongono al rischio di malattie e responsabilità per le quali non sono ancora pronti?

Secondo gli esperti quello che manca è la prevenzione, l’educazione fatta a scuola e in famiglia, che consente ai ragazzi di scegliere responsabilmente anche quando sono in vacanza.