Cile. E' festa grande per i 33 minatori super eroi appena nati dalle viscere di madre terra

di Anna Laudati

"Tra Dio e il Diavolo mi ha afferrato la mano di Dio". L’ha dichiarato Mario Sepulveda, il secondo minatore liberato dalle viscere della terra. Onore al merito a tutti i partecipanti all’operazione di salvataggio e ai 33 minatori eroi del 2010. (Anna Laudati

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La Fénix 2, una capsula di salvataggio che è stata progettata dall’Esercito cileno, in collaborazione con la NASA sta traendo in salvo i 33 super minatori inghiottiti dal più di due mesi nelle viscere della terra, nella miniera di San José nel Deserto di Atacama, andando su e giù per 700 metri come in un ‘cordone ombelicale’. Uno ad uno i 33 uomini stanno risalendo alla luce e alla vita.

La capsula impiega circa 20 minuti a scendere e venti a salire. «Stavo con Dio e con il diavolo. Hanno lottato per avermi ed ha vinto Dio, mi ha afferrato, in nessun momento ho dubitato che Dio mi avrebbe tirato fuori di là». È una delle frasi pronunciate da Mario Sepulveda il più loquace del gruppo di minatori che ha vissuto nelle viscere della montagna cilena. Sepulveda ha anche detto che dopo questo disastro «il mondo del lavoro deve fare molti cambiamenti», ha ringraziato i soccorritori «gente straordinaria» che hanno tanto «lavorato perchè uscissimo da questa situazione» e i medici e gli psicologi che «ci hanno riportato alla vita». (fonte ANSA).

Uno a uno i minatori una volta sulla terra, alla luce e all’aria, si chinano, baciano il suolo, si fanno il segno della croce, ringraziando Dio e abbracciano la moglie e i figli, poi vengono portati in barella dai medici e infermieri per ricevere le prime cure.

Alle 15.00 di oggi 13 ottobre, sono in 10 ad essere stati liberati, ad essere rinati a nuova vita partoriti da madre terra grazie all’intervento e al lavoro impeccabile di tanti ingegneri e professionisti del mondo delle miniere. Quello del disastro della miniera del Cile è un evento tragico, che si sta trasformando, via via che trascorrono le ore, in un motivo di festeggiamento e rinascita.  

Il primo segno di vita e di contatto con il mondo fu dato il 22 agosto: "Estamos bien en el refugio los 33", scritto con una matita rosso sopra un pezzetto di carta bianca. Quella frase ridiede la speranza alle famiglie dei super eroi minatori del Cile.

La rinascita dei 33 sta accadendo sotto gli occhi di tutto il mondo. Forse sono un miliardo le persone che seguono in tutto il pianeta quest’operazione di salvataggio che non ha euguali nella storia dell’umanità e delle miniere e che si sta svolgendo secondo le previsto. Le immagini di questa epica storia di sopravvivenza in condizioni estreme viene seguita in diretta da tutti i grandi network televisivi, da New York a Sydney, da Londra a Tokyo, passando per Roma.  

Il presidente della commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha espresso profonda ammirazione per il lavoro dei soccorritori. In un messaggio inviato a Sebastian Pinera, presidente cileno, si legge: “Il cameratismo e la resistenza dei minatori, l'affidabilità e l'efficacia dell'operazione di salvataggio e la solidarietà di tutte le parti coinvolte hanno inviato al mondo un messaggio di speranza e fiducia”.

Questa è la lista con l'ordine di uscita dei 33 minatori di San Josè: Florencio Avalos, Mario Sepulveda e Juan Illanes. Via via sono seguiti: Carlos Manami, Jimmy Sanchez, Osman Araya, Josè Ojeda, Claudio Llanes, Mario Gomez, Alex Vega, seguiranno Jorge Galleguillos, Edison Pena, Carlos Barrios, V¡ctor Zamora, Victor Segovia, Daniel Herrera, Omar Reigada, Esteban Rojas, Pablo Rojas, Dario Segovia, Johnny Barrios, Samuel Avalos, Carlos Buqueno, Josè Enriquez, Renan Avalos, Claudio Acuna, Franklin Lobos, Richard Villarroel, Juan Carlos Aguilar, Raul Bustos, Pedro Cortez, Ariel Ticona. Confermato anche che l'ultimo minatore a risalire sarà il capo turno Luis Urzua.

(foto: bolognanotizie.com)