Vai via o resti? Resta e "Vieni via con me" su RaiTre

di Gerarda Pinto

Due elenchi ci hanno colpito particolarmente: quello di Pierluigi Bersani e Gianfranco Fini, sui valori della destra e della sinistra, valori che non rappresentano una svolta ma che confluiscono in un unico obiettivo “migliorare l’Italia e gli italiani”, e quello, più significativo, che rappresenta la vera svolta, degli ascolti. “Vieni via con me” è il programma più visto di Raitre di sempre. (Gerarda Pinto)

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La seconda puntata di “Vieni via con me”, andata in onda su Raitre, lunedì 15 novembre 2010, ha confermato la tendenza, inaugurata già nel primo appuntamento, a ravvisare nella forma dell’elenco una metafora della realtà italiana. Realtà italiana scandagliata in tutte le sue sfaccettature, dalla dimensione socio-politica, a quella cronachistica, giungendo a toccare la vita privata. Se l’intento è quello di tracciare un panorama completo e dettagliato del mondo che ci circonda, allora l’elenco potrebbe rappresentare il tramite più congeniale.

L’elenco acquista una nuova valenza, non è una successione asettica di parole, ma la loro non correlazione nell’enumerarle scuote l’ascoltatore; gli mostra, non solo, due facce di una tematica, di un pensiero, di uno stile di vita, di un ideale, ma varietà intermedie che tra due punti inconciliabili tra loro si snodano. Un esempio è l’elenco dei pensieri, delle annotazioni, delle sensazioni di Demir e Susan Sufali, appena sbarcati sulle coste pugliesi dalla nave Vlora nel 1991. Ci presenta l’immigrazione con una nuova veste, non una piaga sociale del Paese che deve ospitare, ma la disperazione, la speranza, gli sguardi buoni, l’ospitalità inaspettata di un soccorritore, la fierezza della figlia per la cittadinanza italiana e delle sue origini.

Per delineare la parabola politica italiana, due ospiti, Pierluigi Bersani e Gianfranco Fini, hanno elencato i valori della destra e della sinistra; colpisce il fatto che, in fondo, almeno in linea teorica, due schieramenti opposti si auspicano il raggiungimento di uno stesso obiettivo: migliorare l’Italia e gli italiani. Le note più delicate sono state suonate per l’elenco delle ultime parole di Pietrogiorgio Welby nel giorno più importante della sua vita. Uno tra gli elenchi più carichi di vita, di amore, che nemmeno per un attimo ha suscitato commiserazione, solo tantissima stima per una vita vissuta a pieno tra le battaglie per far valere un diritto.

L’’elenco più significativo, forse indice di svolta, è quello degli ascolti: 9.031.000 telespettatori, 30.21% di share nel target tra i 15 e i 24 anni; 34% nel target 25-35 anni; più del 35% nel target 45-54; 57% di share nel pubblico laureato. “Vieni via con me”è il programma più visto di Raitre di sempre.

La contro programmazione ha reso il duello molto difficile, invece gli italiani hanno scelto in maniera decisa. Nessuno avrebbe mai puntato su un cavallo così debole, invece ha riacquistato velocità e ha vinto il podio. Il segreto di questo successo è sicuramente la nuova formula, che ha sostituito il salotto e i divani al più sintetico e pungente elenco. Un contributo importante è la presenza di ospiti: comici, politici, studenti, testimoni di una Italia diversa.

Il fiore all’occhiello è lo scrittore Roberto Saviano, che riesce a scavare a fondo su tematiche che spaventano, di cui non si discute abbastanza. Il tono non è mai patetico ma analitico, preciso, pacato. Non c’è voglia di vanagloria, né di ergersi a vittima del sistema. Esplora terre infuocate, le pone sotto gli occhi, già consapevoli, del telespettatore.

Il programma punta a smuovere le coscienze, il compito più arduo per un cambiamento spetta a chi conosce e vede, grazie ad altri occhi, una realtà che ha bisogno di partecipazione attiva in politica, nel sociale, nel quotidiano. Se si sceglie di restare bisogna quindi cominciare a farsi carico e pretendere una nuova Italia.

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