Ergastolo a Videla, l’ex dittatore argentino macchiatosi di crimini contro l’umanità

di Andrea Pellegrino

E’ stato condannato all'ergastolo per omicidio, tortura e sequestro l'ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla che continua a difendere la dittatura che causò la morte di migliaia di persone tra il 1976 e il 1983. Secondo le organizzazioni umanitarie, 30mila persone furono sequestrate e torturate durante la dittatura. (Andrea Pellegrino)

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Videla, oramai ottantacinquenne, dopo anni in un carcere militare e agli arresti domiciliari, ha ripetutamente giustificato durante il processo la brutalità del regime militare contro gli oppositori di sinistra. «Non parlo di una guerra sporca. Preferisco parlare di una guerra corretta» ha detto alla corte nella città di Cordoba, nel centro dell'Argentina, dove era sotto processo con altre 29 persone accusate di gravissimi crimino collegati a quegli anni che in molti considerano i più bui della storia argentina. 

«È stata una guerra giusta - aveva detto Videla - prima del golpe lo Stato aveva perso il monopolio della forza e si viveva in un far west locale». Facendo cioè riferimento ai sanguinosi scontri tra la Triplice A, gli squadroni della morte di ultradestra, e «gruppi di sovversivi che addestrati a Cuba e appoggiati economicamente dalla Russia scesero in campo per uccidere». «Assumo pienamente le mie responsabilità ed i miei subordinati si sono limitati a obbedire agli ordini di una guerra interna» ha concluso Videla durante le sue dichiarazioni.

Gli attivisti per i diritti umani in aula hanno applaudito quando è stata letta la sentenza che condanna Videla all'ergastolo in un carcere civile. Secondo le organizzazioni umanitarie, 30mila persone furono sequestrate e torturate durante la dittatura, iniziata con il colpo di stato messo in atto da Videla e altri due leader militari il 24 marzo 1976. Durante la presidenza di Nestor Kirchner nel 2003-2007 furono aperte nuove inchieste sulla Guerra sporca. Nel 1983 Videla era stato condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanità commessi nei cinque anni a capo della giunta militare, ma trascorse solo cinque anni in carcere prima di ottenere la grazia dall'allora presidente Carlos Menem.

Otto anni dopo, un giudice revocò la grazia perché il rapimento di bambini nati da prigionieri politici rappresenta un crimine contro l'umanità e non è pertanto prescrivibile. Nel 2007 un tribunale ordinò che Videla scontasse la condanna all'ergastolo emessa nel 1985. Il processo di Cordoba è il primo concluso contro l'ex dittatore dall'epoca della grazia concessa da Menem, che molto ha fatto e fa tutt’ora discutere.  

Questa settimana, oltre al processo di Cordoba, se ne concluderanno altri due, uno a Buenos Aires ed un altro a Mar del Plata, in cui almeno una cinquantina di repressori della passata dittatura (1976-1983) dovrebbero venire condannati a dure pene per i reati commessi. La maggior parte di essi non sono mai stati nè giudicati nè detenuti. Continua dunque il travagliato e doloroso percorso che l’Argentina tutta sta compiendo per dare giustizia e verità alle tante vittime delle dittature che hanno reso tristemente noto il paese in tutto il mondo.