Il Natale visto dai bambini

di Gianfranco Mingione

Non c’è consumismo, non c’è malsana competizione, non c’è superficialità: nel Natale visto dai bambini, attraverso lo specchio semplice e forse utopistico di Dickens, c’è la voglia di essere e non il vano e banale apparire. Gli alunni della Scuola Primaria di Borgo Podgora ne sanno qualcosa. (Gianfranco Mingione)

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L’atmosfera del Natale è oramai vissuta in largo anticipo attraverso l’estetica urbana che traveste i luoghi del quotidiano, in primis quelli commerciali ma non solo,  già dalla seconda metà del mese di novembre. L’estetica fa bene, il commercio anche, ma non sono in fondo gli ingredienti fondamentali del Natale. Nella società attuale spesso si smarrisce, si dimentica, parola alquanto presente nel vocabolario italiano, il significato reale, creativo di un evento.
Tuttavia, sono proprio i più piccoli, che tentano un’operazione di recupero della memoria collettiva e quando lo fanno sanno stupire per la loro spontaneità semplice e sorridente. Come i bambini e le bambine della Scuola Primaria di Borgo Podgora “Natale Prampolini, uno dei tanti borghi che circondano la città del novecento, Latina, che si sono uniti non solo per mettere in scena la recita di fine anno, ma per rilasciare ai genitori e ai familiari il significato reale di un evento tanto atteso come il Natale.
In 200, uno accanto all’altro, vestiti di rosso, come vuole la tradizione, questi piccoli pargoli hanno seguito con attenzione e con simpatica disattenzione tipica dei bimbi, le mani guida della maestra Luisa, che li ha diretti nell'esecuzione del “Canto di Natale” dello scrittore inglese Charles Dickens. La presentazione dello spettacolo 2010, letta dai bambini, spiazza fin dalle sue prime parole: “Abbiamo preparato per voi un dono speciale, una storia, la storia di un uomo comune, troppo preso dalla voglia di guadagnare sempre di più per accorgersi del Natale, ma nessuno può sfuggire alla magia di questa festa … ed è proprio il Natale ad accorgersi di lui e a dargli la possibilità di cambiare se stesso, il proprio futuro ed anche quello degli altri, poiché il vero cambiamento c’è solo quando la nostra vita entra nella vita di chi ci circonda migliorandola. Siete pronti ad iniziare?

CoroLe parole sono importanti, lo sapeva bene Dickens, lo sanno bene questi bambini che a sentirli passa ogni cattivo pensiero e torna un po’ di sana fiducia nel futuro. Il Canto di Natale, racconto fantastico, narra della conversione del tirchio e arido Ebenezer Scrooge, visitato la notte di Natale dai tre spiriti del natale: del passato, del presente e del futuro. In fondo sono i bambini il futuro di ogni comunità, sono loro a dire che attraverso eventi come il Natale si crea interazione: “E’ stato bello partecipare, cantare assieme ai miei compagni di scuola le canzoni del Canto di Natale - afferma Matteo, in preda all’emozione – la cosa più bella è stato cantare!”. E aggiunge Nicolò, più grande, di quinta: “Mi è piaciuto cantare “E’ Natale”, la storia di Mr Scrooge, e penso che sia importante farlo tutti assieme e tutti gli anni”.

Eventi così, sottolinea la dottoressa Angela Bucella, dirigente scolastico dell’Istituto, “sono belli, perché vengono meno tutti i contrasti - ad esempio tra i genitori e le maestre - e l’aspetto più interessante è vedere come i bambini imparino a controllarsi, perché le rappresentazioni teatrali, al di là di tutto, vogliono dire controllo, autocontrollo, rispetto dell’altro, responsabilizzazione.”
In fondo, prestare attenzione alle parole, al loro significato, fa sì che si possa festeggiare “l’atmosfera vera, reale del Natale - come afferma il maestro Vito Serrano - e con i bambini questo è possibile perché sono molto semplici, spontanei e riescono a essere al di fuori della società consumistica, del Natale consumistico.”
Infine, afferma Serrano, “Il Natale rappresenta la nascita di Gesù, il dono della vita che va avanti, con i suoi valori quali la solidarietà, la pace, l’amore, l’armonia che contrastano con i valori materiali, quel materialismo che ha un po’ pervaso la nostra società. E’ sorprendente, rimango ogni volta meravigliato, come nel giro di un mese e mezzo, i bambini abbiano imparato oltre una decina di canzoni, molte in inglese; questo dimostra le loro grandi potenzialità, che noi docenti dobbiamo utilizzare e incanalare nei saperi e negli apprendimenti.”

1La_maestra_LuisaQuesta è di certo una chiave di lettura ampia, che va anche oltre il significato del Natale, ma che non prescinde da esso e dai suoi valori, dal reale senso di una parola, del suo perché e della bellezza di viverla appieno per quella che è, e non per l’atteggiamento imperante e fuorviante dai più dettato e vissuto. E’ un festa di comunità. Per chi crede, ma anche per chi non crede, un modo per ritrovarsi, non solo a tavola per fare grandi scorpacciate o nei negozi, per dirsi che la pace e la solidarietà, come afferma il maestro, sono ben più importanti della guerra e della povertà.

Un sentito ringraziamento al corpo docente e al personale ATA dell’Istituto Comprensivo “N. Prampolini” di Borgo Podgora.{jcomments on}