130 arresti a New York: la mafia italo-americana torna a fare parlare di

di Anna Laudati

L'’FBI ha definito l’operazione la più grande retata nella storia della città. Tutte le persone arrestate sarebbero membre o associate delle cinque famiglie mafiose presenti a New York (i Gambino, i Genovese, i Lucchese, i Bonanno e i Colombo), della famiglia DeCavalcante, del New Jersey, e di una famiglia del New England. (Andrea Sottero)

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Che la mafia Italiana sia uno dei migliori prodotti di esportazione del nostro Paese è cosa risaputa. Mafia e pizza sono forse le immagini stereotipate più comuni con cui siamo conosciuti all’estero. Eppure, sempre più abituati a occuparci delle attività di altre grosse e ramificate organizzazioni criminali nostrane, quali l’ndrangheta, ci dimentichiamo spesso che la mafia è tuttora attiva e ben presente nel mondo.

Di recente a ricordarci che nel continente americano le grandi famiglie mafiose continuano a esercitare il loro potere e fare le loro guerre in modo nemmeno tanto celato, è stato il clan dei Rizzuto a Montreal. Esecuzioni in pieno giorno e funerali in pompa magna, degni di scene tratte dal “Padrino”.

La notizia di qualche giorno fa che l’FBI ha arrestato circa 130 persone tra papaveri dei grandi clan mafiosi di New York e del New Jersey e piccoli scagnozzi coinvolti in attività criminali, ha riportato alla luce le dimensioni di una ragnatela criminale ben radicata sul continente nordamericano.

Decapitata la cupola dei Newyorkesi titola La Stampa di Torino. Più cauto il New York Times, che pure dando grosso risalto alla notizia e al successo dell’operazione studiata per mesi, attraverso la quale sembrano essere stati bloccati i principali esponenti della famiglia Colombo, sottolinea come, per stessa ammissione delle autorità federali, alcuni grossi clan, come quello dei Genovese e dei Gambino, rimangono attivi e molto potenti.

Si tratta, in ogni caso, di una delle più grandi operazioni contro la mafia di sempre. Anthony Russo, Bartolomeo Vernace, Andrew (Mush) Russo, Joseph (JoJo) Corozzo, Luigi Manocchino e Thomas Iafrate tra i nomi degli arrestati citati dal Daily News, che ha messo in evidenza come tra i fermati ci sia anche Robert Dito, un agente di polizia che avrebbe passato informazioni sulle retate ai vari club di gioco di azzardo illegali controllati dalla mafia.

Si scopre così che nella grande mela dove la storica Little Italy è quasi del tutto scomparsa, fagocitata (nel vero senso della parola), da China Town (e si presume dalle sue espressioni criminali più autentiche “made in China”), la tradizionale mafia italiana riesce ancora a fare parlare di sé.

Come sempre nel peggiore dei modi.