Giappone. Il pericolo radioattivo: da Fukushima al resto del Mondo

di Angelo Di Pietro - Francesca Antonella Langella

Dopo il terremoto, in Giappone si trema per la fuga di radiazioni. Quali pericoli? Cosa è stato contaminato? La nube si avvicina all’Europa? SCMagazine fa il punto sulla situazione. (Angelo Di Pietro e Francesca Antonella Langella)

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Sappiamo bene cos’è successo l’11 Marzo. Terremoto di magnitudo 9.0, tsunami con onde alte dieci metri. Oltre 9mila morti, 12mila dispersi e 2mila feriti. Il Giappone semidistrutto, con un’intera area del Nord Est cancellata, sta affrontando con enormi difficoltà la ricostruzione. Ma oltre le macerie e oltre le vittime, il pericolo imminente è Fukushima. Ne sentiamo parlare continuamente, ma l’entità del problema quale è? SCM ha sondato la realtà della centrale nucleare danneggiata, per capire se stiamo davvero assistendo ad una nuova Chernobyl. 

Cos’è successo finora. Il terremoto ha danneggiato seriamente i sistemi di raffreddamento dell’impianto di Fukushima. Inizialmente, la Tepco (la società che gestisce le centrali nucleari del Giappone, ndr) aveva minimizzato rassicurando sul corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza. Col passare dei giorni e la progressiva mancanza di energia elettrica, i tecnici però non sono riusciti a contenere diverse fuoriuscite. Nel tentativo di raffreddare i sei reattori danneggiati, polveri radioattive si sono disperse all’esterno. Dopo aver riscontrato alte tracce di Iodio-131 nell’acqua marina, l’Oms ha dichiarato: “E’ un disastro più grave di quanto pensassimo”. Il Governo Giapponese, nel frattempo, vieta la vendita di cibi, come pesce, latte e verdura, provenienti dall’area contaminata, una zona di oltre cento kilometri quadrati. Di fronte questa situazione, le stesse istituzioni hanno manifestato un certo grado di frustrazione: “Ciò che è più importante – ha sottolineato il governatore della prefettura di Fukushima, Yuhei Sato – è che la Tepco metta fine alla crisi con il suo massimo sforzo. Considerando il livello di ansia, rabbia e esasperazione che pervade la gente e Fukushima, non c'è alcuna possibilità che io possa accettare le loro scuse”.

 Cosa è stato contaminato. Le polveri radioattive, inizialmente diffuse nell’atmosfera, sono ricadute al suolo per la pioggia insistente degli ultimi giorni. Gli alimenti e l’acqua sono i principali elementi contaminati: le autorità hanno individuato alti livelli di radioattività nell’acqua potabile, nel latte e nella verdura. Sugli spinaci analizzati si sono riscontrati valori di iodio radioattivo 27 volte superiori al normale; nell’acqua marina, tracce di Cesio-134 per 25 volte i massimi di legge. L’economia ittica è immediatamente collassata. Tuttavia, il Governo non ha ancora disposto limitazioni alla pesca. 

Il pericolo per la popolazione Giapponese. L’esposizione prolungata a scorie radioattive e il consumo di cibi e bevande contaminate comporta una distribuzione degli agenti dannosi (come lo Ione-137 e lo Stronzio-90) negli organi interni e nelle ossa. Nel tempo, questa condizione porta alla crescita di tumori e di leucemie. Come sempre, i soggetti più vulnerabili sono i bambini, le cui cellule si dividono in modo più veloce, dunque corrono un rischio maggiore nella formazione di neoplasie. Nel nostro corpo le cellule del midollo osseo sono le più colpite dalle radiazioni, così come le ghiandole endocrine (in particolare la tiroide) ed il fegato. Tuttavia, poiché la malattia può presentarsi anche dopo decine di anni, non è possibile stabilire con certezza entro quali confini si manifestino i danni da radioattività. 

I pericoli per l’Occidente. La nube radioattiva sprigionatasi da Fukushima giunge anche in Europa. Giancarlo Torri, responsabile del Dipartimento nucleare dell'Ispra, afferma: “La nube è attesa anche sull'Italia, tra domani e dopodomani. Ma al momento non si rilevano rischi per la popolazione”. Sembra infatti che le polveri radioattive “dovrebbero essere tra mille e 10mila volte meno di quelle che arrivarono dopo Chernobyl. [...] Ad oggi non si rileva nessun segnale di incremento di radioattività, né sull'Italia né sull'Europa”. Un'altra preoccupazione per i Paesi europei sono i cibi importati dal Giappone. Peter Cordingley, coordinatore regionale dell'Oms, ha smentito la possibilità che cibi contaminati abbiano raggiunto altri Paesi. La Coldiretti conferma che sono pari a zero gli spinaci e il latte provenienti dal Giappone. Tuttavia l’attenzione rimane alta e le autorità italiane continuano a monitorare attentamente le derrate alimentari importare dall’Oriente.