“Giovani andate via dall’Italia”: la provocazione di Luciano Benetton

di Angelo Di Pietro

Suonano pesanti per noi giovani, le dichiarazioni rilasciate, qualche giorno fa, dal noto industriale di Ponzano: i giovani devono trovare nuove opportunità oltre i confini nazionali: “In Italia troppo difficile fare anche il cittadino”. Secca la risposta di Brunetta: “C’è bisogno di impegno, ma qui, non all’estero”. (Angelo Di Pietro)

fuga_du_cervelli “Se avessi 30 anni non resterei in Italia, andrei via”. Questa l’opinione di Luciano Benetton, l’imprenditore padre di una delle più note industrie nostrane. A chiusura dell’assemblea degli azionisti della società, tenutasi ieri a Ponzano, Benetton ha parlato di futuro e delle prospettive per i giovani italiani: “La crisi dei consumi è forse alla fine. Ma in Europa la crescita non è così evidente. Ci sono Paesi ancora in forte difficoltà come l'Irlanda, il Portogallo, la Grecia. La crescita si avverte in Sudamerica, in Russia, in India: non a caso Paesi tutti dotati di materie prime. Non abbiamo grandi pretese sull'immediato, ma cerchiamo di avere una visione più di medio periodo e sempre più internazionale”. E, con una certa vena di delusione nei confronti dell’Italia, continua: “Le idee nascono in tutto il mondo, noi italiani siamo molto bravi, ma abbiamo un sistema nazionale che frena anche le migliori intenzioni”.

Di fatto, non è il contesto economico a preoccupare l’imprenditore, bensì la ferruginosa burocrazia nazionale: “Un giovane non può rinunciare a conoscere il mondo e a frequentarlo. In Italia la strada è in salita. Siamo un paese creativo e pieno di eccellenze, ma c'è un sistema di regole che rende faticoso fare l'imprenditore e, aggiungo, rende faticoso anche fare il cittadino”.

La secca risposta di Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione, non si è fatta attendere: “Questo Paese ha bisogno di cambiare”, ha dichiarato il Ministro, oggi a Torino per sostenere la candidatura di Coppola a sindaco, “Ciò richiede un impegno, ma qui, non andando all’estero. Guardiamo alla nostra gente e lasciamo perdere le stupidaggini”.

D’altronde, se le parole di Benetton suonano come una provocazione, c’è da chiedersi quali sono le misure concrete che il Governo intende prendere per arginare il problema. Lo stesso Brunetta ha riconosciuto nel sistema burocratico una morsa da dover allentare. Proprio per questo scopo, ha annunciato una serie di tagli, pari a circa 10 miliardi di euro, per alleggerire gli oneri burocratici che le imprese sostengono.

Tuttavia, al di là di questi isolati provvedimenti in favore di aziende e imprenditori, alle istituzioni continua a mancare un elemento basilare: quella fondamentale consapevolezza per cui investire sulle nuove generazioni sia al contempo inevitabile e indispensabile altrimenti l’Italia continuerà ad essere la patria di cervelli in fuga.