A Madrid i giovani sono “indignados”

di Anna Laudati

A migliaia gli indignados occupano le piazze di Madrid: villaggi di tende a Puerta Del Sol per protestare pacificamente contro una Stato assente e sordo alle problematiche della gente comune, sperando in una futura società migliore. (Francesca Elia)

indignados-1d55b Dal 15 maggio scorso diverse piazze e strade della Spagna sono state invase da gruppi di giovani spagnoli accomunati dalla fervente voglia di difendere i propri diritti fondamentali e costruire una società migliore. Oggi tutto il mondo li conosce come gli “indignados”, gente comune indignata dal panorama politico, dall’ attività svolta dalla classe dirigente, dalla difficoltà nel trovare e riuscire a mantenere un lavoro ed una casa. Lo studio sta acquisendo sempre di più le sembianze di un lusso per pochi e il pensiero del “cosa accade dopo la laurea?” ha un sapore troppo amaro. Gli indignados sono scesi in piazza convinti che il potere democratico debba partire dal basso, e nutrirsi dei disagi e delle necessità del popolo, spinto dall’intento di garantire una convivenza pacifica e dignitosa ai consociati.

Questo nuovo movimento politico ha pubblicato un vero e proprio manifesto, “Democratia Real Ja”, nel quale sono stati inseriti le motivazioni che hanno spinto tanti giovani ad attivarsi e i risultati che si vorrebbero ottenere: “Questa situazione fa male a tutti noi ogni giorno. Ma se tutti ci uniamo, possiamo cambiarla. È tempo di muoversi, è ora di costruire insieme una società migliore.”, questa è una parte di quanto inserito nel manifesto stesso dal quale traspare un senso di sgomento e preoccupazione di un popolo che ha deciso di non arrendersi.

Sacchi a pelo, bottiglie d’acqua, bandiere che sventolano tra le mani di giovani e meno giovani che si sono affiancati agli indignados, telecamere dei tg di tutto il mondo, negli ultimi giorni, stanno trasmettendo queste immagini, la Spagna è riuscita ad attirare l’attenzione mediatica, costringendo la sua classe politica a sturarsi le orecchie ed ascoltare le vere problematiche presenti. A Puerta Del Sol è stato esposto un cartellone con su scritto:” la rivoluzione era nel nostro cuore ed ora vola libera per le vie.”, vola mediante un “ boca a boca” spagnolo, che corrisponde al nostro passaparola verbale, vola attraverso i tanti semplici volantini diffusi dai ragazzi e stampati a loro spese.

Più volte i portavoce di questa grande manifestazione hanno precisato che il movimento degli indignados non ha alcun collegamento con le elezioni amministrative che si sono svolte in Spagna domenica scorsa 22 maggio, e che tale evento politico non avrebbe arrestato la grinta di questi giovani, sebbene il governo spagnolo avesse vietato di manifestare nei giorni di elezione. Sono “riunioni di piazza” pacifiste che sembrano rievocare l’antica agorà greca, persone che si incontrano, si scambiano idee, si confrontano, discutono su ipotetiche soluzioni concrete. Nel manifesto è stata inserita una frase totalmente veritiera che forse non viene capita fino in fondo dagli “uomini della politica”: “ I cittadini fanno parte dell'ingranaggio di una macchina destinata ad arricchire una minoranza che non sa nulla dei nostri bisogni.

Siamo anonimi, ma senza di noi tutto questo non esisterebbe, perché noi muoviamo il mondo.”, i cittadini sono l’elemento essenziale di questo ingranaggio, non sono semplici numerini inseriti nei registri civili destinatari di tasse, sono persone che devono essere tutelate e assistite da uno Stato capace. Purtroppo non si può non notare la stretta somiglianza tra l’attuale situazione spagnola e le vicende socio-politiche italiane. Forse non solo i giovani spagnoli sono indignati dinanzi alla realtà che si trovano ad affrontare ogni giorno ma per il momento la loro protesta vola più in alto.

(foto: agoramagazine.it)