Generazione “Mille Euro”: 7milioni di bamboccioni per necessità

di Angelo Di Pietro

Canoni alti, stipendi bassi: i bamboccioni italiani crescono a dismisura. Il 60% dei giovani non guadagna più di mille euro al mese, circa 1 su 4 è disoccupato. (Angelo Di Pietro)

bamboccioni28_482_370468210

L’analisi che Sunia e Cgil fanno della condizione economica dei giovani italiani è impietosa. Secondo gli studi, il 60% degli under35 percepisce un reddito mensile che non supera i mille euro; a ciò è da aggiungere un tasso di disoccupazione giovanile che raggiunge il 28,6%, mentre un 20% dei ragazzi non studia e non lavora, e un 30% ha un lavoro atipico.

L’indagine, che rientra nella campagna “La casa nel percorso di autonomia delle nuove generazioni”, mette in evidenza anche quali sono i maggiori ostacoli che i giovani incontrano nel loro cammino verso l’indipendenza e una maggiore stabilità economica. Se lo stipendio medio rimane basso, non può dirsi lo stesso dei canoni di affitto, percepiti come eccessivamente elevati, pari a 1.020 euro per i nuovi contratti e 750 euro per i rinnovi. Restare in famiglia appare come l’unica soluzione praticabile e, infatti, il 60% dei genitori lo considera un fenomeno normale.

I bamboccioni italiani sono ben sette milioni, di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Il 50% di loro hanno deciso di continuare a vivere con la famiglia per terminare gli studi, mentre il 25% per la mancanza di un lavoro stabile. “Siamo l’economia avanzata nella quale la minoranza costituita dai giovani ha pagato il prezzo più alto della recessione e continua a farlo”, afferma Laura Mariani, responsabile delle Politiche Abitative della Cgil, “Statisticamente le generazioni nate fra il 1974 e il 1994 hanno assorbito per intero il costo della crisi economica”.

Di fatto, in Europa l’Italia è ultima nella classifica della coabitazione forzata con la famiglia, che invece vede in testa Paesi come Finlandia, Olanda e Regno Unito. La volontà di cambiare però non manca. Per raggiungere la tanto agognata indipendenza, l’88% dei giovani sarebbe pronto anche a trasferirsi in un’altra città, mentre solo il 9% rimane a coccolarsi tra le mura domestiche per scelta.

(foto: wordpress.com)