Batterio Killer: L’ennesima emergenza alimentare semina il panico in tutta Europa

di Caterina Ferrara

17 deceduti e più di 1000 casi, questi i numeri della nuova epidemia partita dalla Germania. Dopo il morbo della mucca pazza, la mozzarella alla diossina e il pollo alla varechina, il batterio killer costituisce l’allarme alimentare del momento. (Caterina Ferrara)

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E’ da metà maggio, ormai, che una nuova emergenza alimentare compie vittime tra la popolazione europea e ad esserne responsabile è un ceppo particolare di un batterio molto comune: Escherichia Coli. Ribattezzato in questi giorni dalle testate giornalistiche come “Batterio Killer”, Escherichia Coli corrisponde ad una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore del nostro intestino e sono necessari per la digestione corretta del cibo. Tuttavia, nonostante il suo ruolo fondamentale, alcuni ceppi del batterio provocano nell’uomo, come anche negli animali, diverse malattie.

Nel caso dell’epidemia che ha toccato in questi giorni la Germania per poi diffondersi in ben 8 paesi tra cui la Spagna, la Francia e la Svezia, il ceppo incriminato è l’Escherichia Coli enteroemorragico (EHEC) che causa forti crampi addominali accompagnati da diarrea sanguinolenta. Purtroppo questo ceppo batterico è, come altri ceppi di Escherichia Coli, tossigenico e pertanto produce alcune tossine che scatenano i sintomi descritti. Il dato preoccupante è che ad oggi non è ancora chiara la fonte di contaminazione che solo in un primo momento era stata identificata in alcuni cetrioli importati dalla Spagna, notizia smentita dal ministro della Sanità di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks che ha, infatti, definitivamente confermato che il batterio killer che ha provocato almeno 15 morti e contagiato più di 1.200 persone non proviene dai cetrioli spagnoli.

Il sospetto era nato dopo che i batteri EHEC erano stati isolati nella regione orientale del Meclemburgo in alcuni cetrioli, pomodori e insalata importati. Interessante, invece, sembrerebbe l’osservazione che a quanto pare il sesso più colpito sia quello femminile. Ad ogni modo è certo che i casi verificatisi negli altri paesi europei sono da attribuire quasi nella totalità a soggetti di rientro dalla Germania.

Per il momento l’epidemia non ha investito l’Italia che si è mossa ponendo sotto sequestro in via precauzionale nove quintali di cetrioli provenienti dall'Andalusia salvo poi ricevere la smentita del ministro tedesco. E’ inevitabile che di fronte alle tossinfezioni alimentari tendano a scatenarsi nella popolazione comportamenti esagerati dettati ovviamente da confusione, cattiva informazione e dall’assenza di valide prove rispetto alle cause scatenanti dell’epidemia stessa.

Dal Ministero della Salute italiano sempre lo stesso consiglio: un’attenta lettura dell’etichetta dei prodotti di origine vegetale importati e il lavaggio accurato degli stessi.{jcomments on}