Corea del Sud. Addio ai libri

di Katia Tulipano

La Corea del Sud, attraverso il suo ministro dell’educazione annuncia un piano rivoluzionario: entro il 2014 tutti i materiali educativi per le elementari verranno digitalizzati; mentre dal 2015 l’intero curriculum scolastico del Paese passerà attraverso computer, smartphone e tavolette e gli studenti potranno accedervi via web. (Katia Tulipano)

ipad_korea Patria di colossi dell’elettronica come Lg e Samsung, la Corea del Sud ha deciso di stanziare due miliardi e mezzo di dollari (poco più di un miliardo e 600 milioni di euro), per eliminare completamente i testi scolastici tradizionali e sostituirli con ebook entro 4 anni. È il modello del “cloud computing” applicato al sistema scolastico di un Paese: un’operazione mai tentata prima e che in un certo senso poteva compiere solo la Corea del Sud.

Di certo questo piano rivoluzionario di Seul riporta alla ribalta la discussione sull’efficacia educativa di simili strumenti tecnologici. In passato gli esperimenti di questo genere non sono sempre stati positivi: l’adozione del Kindle, l’ereader di Amazon, da parte di alcuni campus americani era stato un fallimento. E non è chiaro se i tablet possano fare meglio. C’è chi sostiene ad esempio che i loro schermi sarebbero troppo piccoli per le esigenze di apprendimento dei ragazzi.
Ad ogni modo la Corea del Sud ha tutti i requisiti, tecnologici e culturali, per riuscire nell’operazione.

Oltre il 97 per cento delle abitazioni hanno una connessione a banda larga che è la più veloce al mondo. E, dall’ultimo rapporto della Organisation for Economic Cooperation and Development ente internazionale al quale aderisco oltre al nostro altri 33 Paesi, emerge che gli studenti sud coreani fra i 15 e i 19 sarebbero i più ricettivi ad imparare attraverso i computer. Sensibilmente al di sopra rispetto ai loro coetanei che vivono in Italia, in America, Francia o Inghilterra. 

E per gli studenti di famiglie meno abbienti? Il ministero ha pensato anche a loro: la rivoluzione tecnologica, in una sfera così essenziale quale quella dell’istruzione, non poteva prescindere dalla garanzia dell’accesso per tutti ai mezzi per il soddisfacimento dell’essenzialissimo diritto allo studio. E’ stata prevista, infatti, la fornitura di tablet gratuiti oltre alla costruzione di un network cloud che permetterà a tutti gli studenti di accedere ai testi anche da casa attraverso una semplice connessione ad Internet, tutte le volte in cui non potranno recarsi a scuola. Fantascienza per l’Italia ci verrebbe da dire. Se negli Stati Uniti il mercato dei libri elettronici va a gonfie vele e in Europa mostra segnali incoraggianti, il mercato dell’eBook italiano non decolla!

Il passaggio al digitale è stato vitale per restituire nuova energia ai film, alla fotografia, ai dischi e, seppure più lentamente, anche alla televisione, ma per i libri i potenziali effetti benefici fanno fatica a vedersi. Almeno da un punto di vista esclusivamente commerciale. Si registra, infatti, un imbarazzante 0,25% di incidenza sulle vendite editoriali e, nonostante le case editrici stiano investendo tempo e risorse sugli ebook e qualche università lanci progetti innovativi, si viaggia con il freno a mano tirato!