LA CASA DEI GIORNALISTI . "Da qui ve ne dovete andare. Stu’ vascio è ’o mio"

di Paola Pepe

Napoli. Nonostante le minacce, LA CASA DEI GIORNALISTI nascerà nel basso che fu di Ciro Mariano, boss indiscusso della camorra che odiava la stampa e che durante il processo riuscì ad ottenere dal presidente della Corte il divieto di essere ripreso. (Paola Pepe)

casa_dei_giornalisti Questi in breve, i fatti. A Napoli un gruppo di giornalisti coraggiosi si stabilisce in un basso, un locale di circa 50 metri quadrati situato nel cuore dei Quartieri Spagnoli. E fin qui niente di eclatante se non fosse che quel locale, in vicolo Caritatoio ai Cariati è un bene confiscato al clan Mariano e riassegnato, per la terza volta: in precedenza il locale era stato già affidato ad un’associazione di non vedenti e ad una famiglia di immigrati che dopo ripetute minacce avevano preferito non rischiare troppo e abbandonarlo.

Ora proprio lì, grazie all’interessamento e alla volontà del Coordinamento dei Giornalisti Precari della Campania, un gruppo di cronisti della carta stampata e della televisione riuniti in consorzio, sorgerà La casa dei Giornalisti: un luogo aperto, in cui raccogliere libri e testimonianze sulla camorra, in cui ospitare dibattiti sulla libertà d’informazione, con uno spazio per mostre fotografiche e una piccolissima redazione attrezzata con pc e wifi da mettere a disposizione di cronisti italiani, stranieri e free lance: dal Coordinamento lo ritengono quasi un atto doveroso, un modo per testimoniare, coi fatti, la voglia di cambiamento di una città dilaniata che tenta di resistere.

Il progetto iniziato nel dicembre dello scorso anno da Marcello D’Aponte assessore nell’amministrazione Iervolino, prevedeva la realizzazione di un laboratorio per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

Inutile dire che anche i giornalisti non avranno vita facile: Ciro Mariano boss indiscusso del clan dei Picuozzi e mandante ed autore di alcune delle più feroci stragi di camorra, controllava la zona dei Quartieri con il commercio di droga, con le estorsioni e il lotto nero e quindi quel basso è considerato dalle donne del clan che abitano ancora lì di fronte un baluardo simbolico del potere dei Mariano “Da qui ve ne dovete andare. Non vi faremo stare tranquilli. Stu’ vascio è ’o mio”. Finora, i nuovi occupanti hanno fatto buon viso a cattivo gioco facendosi accompagnare dal nucleo operativo della Polizia Municipale ma è evidente che questa iniziativa ha bisogno del sostegno di tutti.