Il lato oscuro di Facebook

di Alessandra Campanari

Fino a 100mila euro di multa, la sanzione da pagare nel caso in cui al social network di Zuckerberg venga riconosciuta l’ennesima accusa di violazione della privacy. (Alessandra Campanari)

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Irlanda: Dopo la recente denuncia del ventiquattrenne Max Schrems, che aveva scoperto il rastrellamento d’informazioni, da lui stesso eliminate sul suo profilo, da parte della società di Palo Alto, da qualche giorno, sembra essere scoppiata una nuova polemica contro il social network facebook che, secondo le ultime indiscrezioni, manterrebbe in memoria informazioni su persone non iscritte.

È quanto affermato dal Commissario irlandese per la protezione dei dati personali. L’accusa nei confronti del colosso è di creare profili ombra di persone che non hanno mai aperto un proprio account e di cui, però, la società conoscerebbe nome, indirizzo mail, numeri di telefono professionali e forse anche dati più personali.

Facebook avrebbe raccolto, in proposito, informazioni che gli utenti iscritti avrebbero fornito indirettamente su persone che rientrano nella cerchia delle loro relazioni professionali, affettive o di altro tipo. Incrociando questi dati, raccolti senza chiedere il consenso agli interessati, il social network avrebbe costruito, o sarebbe comunque in grado di produrre, veri e propri  profili ombra con tanto d’informazioni sui dati sensibili.

Questo significa che, pur non avendo mai aperto un proprio account facebook, gli utenti del web potrebbero ritrovarsi con un profilo fittizio creato senza il loro permesso, semplicemente attraverso la raccolta d’informazioni esterne.

Per tutta risposta, il colosso di Mark Zuckerberg ha chiaramente smentito di aver creato "profili ombra" e ha ribadito che è sempre possibile richiedere la cancellazione dei dati inseriti. “Quello che facciamo”, ha dichiarato il colosso del web, “è permettere ai nostri utenti di mandare delle mail agli amici, invitandoli a unirsi a Facebook. Teniamo gli indirizzi di posta elettronica e i nomi dei destinatari di questi inviti, per consentire agli utenti di sapere quando questi si sono uniti al servizio” ha spiegato Andrew Noyes, portavoce di Facebook, al CNET News: “Ma questo è un procedimento comune a tutti i servizi che coinvolgono il concetto di invito – dalla condivisione di un documento alla pianificazione di eventi – e la dichiarazione che Facebook stia costruendo una sorta di profili ombra è semplicemente sbagliata"

"Facebook, anzi" hanno poi dichiarato "offre più controlli di altri servizi permettendo alle persone di cancellare i loro indirizzi email dal social network e scegliendo, in caso, di non ricevere inviti”. Ora tocca agli inquirenti valutare cosa c’è di vero in tutto questo.