Scende in campo “Super Mario”

di Stefania Galizia

Un week-end storico per la politica italiana quello appena trascorso con le dimissioni di Silvio Berlusconi e l’assunzione dell’incarico di costituire un governo provvisorio (accettato con riserva) da parte dell’economista Mario Monti. (Stefania Galizia)

Monti_Napolitano Sabato la Camera ha approvato l’annunciata legge di stabilità, in seguito alla quale l’ex Premier, come promesso, è salito al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Molti i cittadini che hanno aspettato sotto i palazzi del potere i membri del governo uscente per sottolineare l’ormai sedimentato dissenso con insulti, proteste e finanche lancio di monetine di craxiana memoria. I festeggiamenti hanno assunto addirittura i connotati della “Liberazione” per i contestatori più accaniti, a cui non vanno certo i plausi per i gesti eccessivi.

Ma chi è concretamente il “Salvatore della patria”?

Mario Monti, classe ’43, si laurea in economia alla Bocconi per poi conseguire la sua specializzazione all’Università di Yale, una delle più prestigiose al mondo. Allievo di James Tobin, Premio Nobel per l’Economia nel 1981, nel 1969 diviene  professore ordinario  all’Università degli studi di Trento e poi di Torino, per poi essere nominato direttore dell’Istituto di Economia Politica della Bocconi, nonché Rettore della stessa e, successivamente, Presidente.

Ma il suo valore di tecnico prestigioso non è riconosciuto solo in campo accademico e sul territorio nazionale, anzi, è soprattutto in ambito europeo, dove il mercato si sviluppa come fattore determinante di unificazione della nuova politica economica e monetaria comune, che  le sue  consulenze risultano preziose. Sostiene il mercato, le liberalizzazioni e il rigore dei conti pubblici.

Commissario europeo del governo D’Alema I, approfondisce il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft e bloccando nel 2001 la proposta di fusione tra General Electric e Honeywell, considerata contraria alle normative antitrust.

Il 2 settembre 2011 Monti, consapevole della propria autorevolezza, riconosciuta sia da destra che da sinistra,  dichiara la propria disponibilità ad un impegno in prima persona per salvare dall'impasse la politica italiana, dicendosi pronto ad una eventuale chiamata del Presidente Napolitano nell'ottica di formare un governo tecnico di transizione in caso di caduta del governo Berlusconi. E tanto è stato.

Il tentativo che oggi propongo è difficile dopo anni di contrapposizioni e di scontri nella politica nazionale, e di molti inascoltati appelli di moderazione, ad un confronto non distruttivo. Ma confido che si voglia incoraggiare  nell’incarico di formare un nuovo governo il senatore professor Mario Monti, personalità indipendente, rimasta sempre estranea alla mischia politica, e al tempo stesso dotata di competenze ed esperienze che ne fanno una figura altamente conosciuta e rispettata in Europa”, le parole di Giorgio Napolitano in occasione delle consultazioni per la nomina dei ministri, il cui elenco sarà disponibile da venerdì. "Intendo adempiere a questo compito con grande senso di responsabilità e di servizio verso il nostro paese. In un momento di particolare difficoltà per l’Italia, il paese deve vincere la sfida del riscatto, deve tornare a essere elemento di forza, non di debolezza, dell’Unione Europea che abbiamo fondato. Le consultazioni che svolgerò saranno condotte con il senso dell’urgenza, ma con scrupolo, e quando sarò in grado di sciogliere la riserva ritornerò dal Presidente della Repubblica", la risposta del futuro Premier.

A prescindere dalle contrapposte opinioni espresse dai politici sulla opportunità della loro partecipazione o meno al governo transitorio, i mercati benedicono da subito Super Mario, spread in calo sotto i 440 punti e borsa in partenza con un segno positivo.