Da Atlanta un giornale della comunità ebraica: Israele uccida Obama

di Stefano Trani

Il direttore della testata si scusa, ma tantissimi ebrei americani si definiscono scioccati e prendono le distanze. Con le elezioni alle porte i repubblicani attaccano la politica estera del Presidente democratico. (Stefano Trani)

barack_obama Dalla redazione dell’Atlanta Jewish Times una sorprendente affermazione fa il giro del globo in pochi secondi:”Uccidere Obama è un’opzione”. Queste sono state le parole del direttore del quotidiano della comunità ebraica Andrew Adler.

La frase in questione non va letta soltanto come una fredda previsione dei possibili eventi di politica internazionale, ma soprattutto come l’auspicio di Adler al fine di garantire la sopravvivenza dello Stato di Israele.

In realtà lo stesso sostiene che l’uccisione del presidente democratico sia una delle tre opzioni che Israele ha per indebolire l’Islam. "Prima opzione: attaccare sia Hezbollah che Hamas. Seconda: la distruzione degli impianti nucleari dell'Iran. Terza alternativa: assassinare lo scomodo Obama". Proprio il nucleare spesso è stato nel recente passato il leitmotiv di guerre preventive.

Adler spiega il suo pensiero come una sorta di assioma del male minore. Obama è dipinto come nemico per la sicurezza di Israele e la sua uscita di scena andrebbe messa a confronto con un potenziale sterminio di circa sette milioni di ebrei nell’eventualità di un attacco ad opera di uno dei paesi arabi.

Immediata è stata l’indignazione sul web, soprattutto dopo che il direttore del quotidiano ebraico di Atlanta aveva riportato il suo punto di vista sui blog Huffington Post e Gawker. Dalla Anti-Defamation League Abraham Fox definisce inammissibili e privi di giustificazioni discorsi del genere. Però ammette che posizioni estremistiche che descrivono Obama come nemico giurato di Israele esistono tra la comunità ebraica e sono un dato di fatto.

Andrew Adler ha poi corretto il tiro delle proprie dichiarazioni in un’intervista, affermando di essere dispiaciuto del clima creatosi e di aver voluto semplicemente sondare il campo, lanciare una provocazione tra i suoi lettori.

La posizioni di Obama in politica estera, verso Israele, continuano ad essere un imperdibile pretesto per attacchi mediatici da parte dei repubblicani candidati al maggiore show elettorale del pianeta: le presidenziali USA. "Questo presidente - per Mitt Romney - è più generoso con i nostri nemici che con Israele, nostro alleato e amico di sempre". Gingrich ha poi definito i palestinesi 1 "un popolo inventato" dal mondo della politica. Rick Santorum ha dichiarato che se fosse presidente ordinerebbe l’attacco preventivo alle installazioni nucleari iraniane.

Barack Obama è stato insignito del Premio Nobel per la Pace 2009 «per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli». I fatti spesso non necessitano commenti.