“Il Casalese”: la famiglia Cosentino richiede agli autori oltre un milione di Euro.

di Francesco Gentile

La famiglia Cosentino chiede il sequestro del libro che racconta l’ascesa politica dell’ex sottosegretario del Governo Berlusconi. (Francesco Enrico Gentile)

abc Capita,nel Mezzogiorno d’Italia, che un gruppo di giovani giornalisti decida di scrivere un libro in cui si raccontano le vicende che riguardano uno degli uomini politici più in vista del territorio.

Capita poi che questo libro cominci a girare, ad affollare gli scaffali delle migliori librerie, ad essere letto e discusso, presentato e diffuso.

Ma , capita anche, che ad un certo punto la famiglia dell’uomo politico, ex esponente di governo, decida di citare in giudizio gli autori presentando una richiesta di risarcimento danni notevolissima, di oltre un milione di Euro.

Tutto questo accade a Napoli, Campania, Italia.

Il libro in oggetto è “Il Casalese- Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro”; gli autori Ciro Pellegrino, Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa e Enzo Senatore.

L’uomo politico è Nicola Cosentino, parlamentare della Repubblica, ex coordinare regionale del PDL in Campania, ex sottosegretario all’Economia del Governo Berlusconi.

Il libro, evidentemente indigesto per Cosentino, narra le luci e le ombre dell’ascesa politica di colui che, in Terra di Lavoro, viene chiamato “ Nick o’ mericano”, soprannome che si deve all’intensa attività nella distribuzione dei carburanti di cui la sua famiglia si occupa da anni, con notevoli e legittimi profitti.

La storia di Nicola Cosentino è, stando agli autori del libro, discussa e densa di ambiguità e strani picchi di fortuna e di consenso. È di quale mese fa , infatti, la reiterata richiesta, respinta dalla Camera dei Deputati, dei magistrati della DDA di Napoli, di sottoporre l’esponente politico a misure restrittive della sua libertà personale per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Nel libro, edito da “EdizioniCentoAutore”,viene dato ampio spazio a ricostruzioni particolarmente forti dell’ascesa politica di Cosentino.

La richiesta della famiglia , di sequestro delle copie e di risarcimento danni, è stata definita da molti come una “Intimidazione legale” più che come l’esercizio di un legittimo diritto di autotutela.

Come sempre, quando si interviene in vicende relative alla stampa e alla libertà di espressione, il crinale tra censura e tutela è sempre molto stretto e molto sottile, a rischio continuo di rottura.

Evidentemente richiedere più di un milione di Euro a giornalisti free-lance, impegnati nei coordinamenti dei giornalisti precari e privi quindi della tutela e del sostegno di grandi gruppi editoriali, equivale a esercitare una forte pressione e un forte richiamo alla prudenza.

Una prudenza, quella relativa al dovere di scrivere e raccontare,che se determinata da paura anziché da scrupolo professionale, troppo spesso rischia di trasformarsi in un rassegnato “ lasciamo perdere” dannoso per la democrazia.

L’Ordine dei Giornalisti della Campania ha manifestato la propria solidarietà ai giornalisti coinvolti così come larga parte del mondo politico e nel frattempo su twitter parte l’hashtag “#iostocongliautoridelcasalese”.