Un giorno napoletano per Stefano Bollani

di Anna Laudati
Sui tasti di un pianoforte, tra vivacità e sagacia, sregolatezza ed eleganza, oggi, lunedi 10 maggio, si esibisce Stefano Bollani con una lezione inusuale al Conservatorio San Pietro a Majella e un concerto al Teatro Bellini (di Ivana Vacca) 

stefano_bollani01piacenza2006.jpgVersatile ed eclettico, autore di ricche melodie, sempre diverse, mai scontate, Stefano Bollani arriva al Teatro Bellini di Napoli, con un concerto per piano solo. Una dimensione intimista, quella scelta per il pubblico partenopeo, in cui la finitezza degli 88 tasti del grande pianoforte a coda si amplia di infinite possibilità acustiche, generando altrettanti stati d’animo. Bollani ritorna nella città dove nel 2003 gli è stato attribuito il Premio dedicato al cantautore napoletano Renato Carosone, suo idolo sin da piccolo e da cui ha ricevuto un forte impulso dal punto di vista musicale.  

“Mi sento molto legato a lui” - ha affermato - “Quando l'ho ascoltato per la prima volta avevo dodici anni e se sono arrivato al jazz è stato grazie a lui. A Carosone mi lega la tecnica pianistica e un comune amore per il ragtime e per i pianisti jazz degli anni trenta che sono stati il primo amore suo e, sicuramente, il primo mio amore”. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale “Jazz à Porter”, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e gode del patrocinio morale del Comune stesso. Per il pomeriggio di oggi è prevista, a partire dalle ore 16:00, una conferenza stampa ed un incontro con gli allievi e i docenti del Conservatorio San Pietro a Majella, presso la Sala Martucci. La giornata napoletana del musicista prosegue al Bellini alle ore 21:00.

Nasce a Milano, si diploma al Conservatorio di Firenze nel 1993, da allora ed in pochi anni Bollani riesce ad affermarsi sulla scena musicale nazionale ed internazionale. Molti incontri musicali, dai musicisti pop (tra i quali Irene Grandi, Raf e Jovanotti), alle cime del jazz mondiale, il passo è breve: in primis il trombettista Enrico Rava, con il quale ha registrato ben 15 dischi, ma anche Richard Galliano, Gato Barbieri, Pat Metheny, Miroslav Vitous, Michel Portal, Phil Woods, Lee Konitz, Han Bennink, Paolo Fresu. All’attivo 27 album, uno o più per ogni anno dal 1998 al 2010, ed anche due opere letterarie di successo: “L' America di Renato Carosone. Il racconto di Tu vuo' fa' l'americano” (Elleu Multimedia, 2004) e  “La sindrome di Brontolo” (Baldini Castoldi Dalai, 2006).

Molte le collaborazioni artistiche, come quelle con i cantautori Massimo Altomare e Bobo Rondelli, gli spettacoli teatrali con l'attore David Riondino e la Banda Osiris, le apparizioni televisive e radiofoniche. Ma soprattutto Bollani riesce ad imporsi sulla scena jazzistica internazionale, ricevendo riconoscimenti prestigiosi, tra i quali l’European Jazz Prize. La rivista americana “Down Beat” lo ha incoronato come uno dei nuovi talenti del jazz mondiale. “Swing Journal", la più autorevole pubblicazione jazz nipponica, gli ha conferito, nel 2003, il “New Star Award”, la prima volta per un musicista europeo.

Da non perdere il rendez-vous con la grande musica di Bollani tra ricchezza di simboli, citazioni musicali e culturali. Un concerto imprevedibile anche per i più seguaci fan, perché come egli stesso dice “… il jazz è l’unica musica che contempla l’idea che ogni sera che sali sul palco ti metti al pianoforte e fai una cosa diversa..”. Unica regola programmata è, come sempre, divertire e divertirsi!