Aldo Pecora, presenta la sua prima opera Primo Sangue”

di Anna Laudati

Lui è il giovanissimo fondatore di “Ammazzatteci Tutti", aderente alla campangna Cittadini 2.0,  da sempre impegnato in iniziative contro la criminalità organizzata, il 13 dicembre sera ha presentato alla libreria Vesuvio di San Giorgio a Cremano la sua prima opera dal titolo “ Primo Sangue” ( Rizzoli Bur), racconto dell’assassinio del giudice calabrese Antonino Scopelliti, il sostituto Procuratore generale della Suprema Corte di Cassazione che tenne la pubblica accusa nei più importanti processi d’Italia. (Alessandra Barone)

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Scoppelliti viene ucciso il 9 Agosto del 1991 mentre era in vacanza nel suo paese natale a Piale ( Campo Calabro). Il giudice solo, come era definito Scoppellitti, è stato impiegato nei più importanti processi di mafia e di terrorismo. Dal primo processo Moro, al sequestro di Achille Lauro, alla Strage di Piazza Fontana, alla Strage del Rapido 904 fino al Maxi processo contro cosa nostra. Giovanni Falcone individuò subito nella morte di Scoppellitti il patto di sangue tra la mafia calabrese e la mafia siciliana. Cosa Nostra chiese alla ndragheta l’uccisione del giudice in cambio di una pace tra i clan siciliani e quelli calabresi di Reggio Calabria. Tesi confermata dai pentiti che negli anni sono diventati collaboratori di giustizia. Il giudice Scoppellitti, morendo giovanissimo, ha lasciato orfana la figlia Rosanna che aveva solo sette anni.

Nel 2007 proprio la figlia Rosanna ha costituito una fondazione dedicata al giudice,che porta proprio il suo nome. La fondazione è un ente no-profit, in collaborazione con i giovani di “Ammazzateci Tutti”, rivolge la propria attenzione alla formazione dei giovani di età scolare ed universitaria, inoltre si occupa di dare sostegno psicologico e legale gratuito alle vittime di mafia e alle loro famiglie.

Nel libro “ Primo Sangue “ del giovanissimo Aldo Pecora è proprio Rosanna, insieme a due magistrati anti mafia Salvatore Boemi e Nicola Gratteri a raccontarsi. Questa storia, come afferma lo stesso Aldo Pecora, ha l’intento di far riaprire le indagini ed il processo in quanto il delitto è rimasto impunito. Infatti dopo le condanne nei processi di primo grado per Riina e soci quali mandanti, in Appello si verificò il crollo in giudizio del cosiddetto ‘Teorema Buscetta’ e, quindi, finirono tutti assolti con sentenze confermate anche in Cassazione nel 1999 e nel 2004.

Alla presentazione del libro insieme all’autore erano presenti Andrea Pellegrino, Responsabile Politiche Associative Amesci e Simone Scarpati, Presidente Studenti Napoletani contro la Camorra. “Il libro rappresenta un mirabile sforzo dell’autore di riportare all’attenzione, soprattutto dei più giovani, il caso dell’omicidio Scoppellitti" ha dichiarato Andrea Pellegrino. “Dai giovani abbiamo necessità di avere esempi di rettitudine e legalità come quelli del giudice Scoppellitti e questo libro farà ripercorrere ai tanti giovani che spero vorranno leggerlo il percorso di vita retta compiuto dal giudice” - ha affermato Simone Scarpati.