“Lontano dai sogni”. Ennio Morricone si racconta

di Anna Laudati

Un libro-intervista per raccontare di un genio della musica. Il giornalista Antonio Monda raccoglie nel volume le sue conversazioni con il Maestro. (Caterina Ferrara)

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Il Maestro Morricone dedica a Maria, sua moglie, che “lo ha accettato con amore”, il libro intervista “Lontano dai Sogni”, scritto con Antonio Monda: un insieme di conversazioni sulla vita e l’arte di uno straordinario e irripetibile genio della musica che ha ormai cittadinanza nel cuore di ogni popolo del continente. La sua musica passa da Shangai a Varsavia, da Mosca a New York, tra Londra, Bilbao, Atene e tante e tante altre città che lo hanno accolto in concerto, innumerevoli, così come lo sono i premi di cui il compositore è stato insignito: David, Golden Globe, Nastri d’argento, Grolle, che come lo stesso Monda ci racconta, sono conservati nella casa del musicista tra le tele di Guttuso e Mafai in una stanza fitta di libri, dischi, lettere e poster.

Oltre quattrocentocinquanta le colonne sonore composte ad oggi dall’artista, diplomato in tromba e in composizione al conservatorio di Roma. “Lontano dai sogni” riporta aneddoti e curiosità raccolti da un Monda emozionato e onorato di stendere questa insolita autobiografia per la quale il suo nome è stato fatto proprio da Morricone e che si snoda tra domande, risposte e dialoghi che i due hanno tenuto per tutto il 2010.

Un anno per raccontare di una vita che comincia a Trastevere in una casa condivisa con un’altra famiglia, continua con le scuole dai Salesiani assieme al grande amico e regista Sergio Leone e trova la sua ragione d’essere in due grandi passioni, la musica e il cinema, che lo porteranno al successo mondiale. Il maestro cita Piovani e Bacalov tra gli artisti di cui ha più stima e, poi, Bertolucci, Peppuccio Tornatore (come lui affettuosamente lo chiama), Polanski, Almodovar, Pontecorvo e Pasolini come alcuni dei suoi collaboratori cinematografici più validi e apprezzati.

Ma ad ogni appuntamento con Monda, che insegna alla New York University e collabora con Repubblica e Vanity Fair, trovano spazio anche la politica, la guerra, i rapporti con la chiesa e, soprattutto, quelli con la sua famiglia composta da Maria e dai quattro figli di cui uno, Andrea, ha scelto la strada del padre ed è musicista. Ma Morricone, che è autore oltre che di celebri musiche per film, anche di pezzi di musica leggera ormai storici come “Se telefonando” (Mina), “Sapore di Sale” (Gino Paoli) e “Abbronzatissima” (Edoardo Vianello), è anche tifoso della Roma e un ottimo giocatore di scacchi, detenendo, addirittura, la seconda categoria nazionale.

Il maestro, oggi ottantaduenne, è instancabile, continua a produrre, a scrivere e a regalare sogni da “ascoltare". La natura del suo dono sembra essere divina più che umana, perché fin dalla prima nota di “Gabriel’s Oboe”, “Playing Love”, il “Tema di Deborah” o “For Elena” viene da chiedersi se possa essere reale e se esista veramente quest’uomo che è in grado di toccare contemporaneamente le corde di così tanti cuori.