“Il discorso del re”. Un magistrale esempio di interpretazione cinematografica

di Caterina Ferrara

La storia vera di Giorgio VI che sfidò con coraggio i suoi due più grandi nemici: Hitler e la balbuzie. sembra che anche la regina Elisabetta abbia approvato questo capolavoro di interpretazione realizzato proprio grazie al supporto dello UK Film Counsil, l’agenzia del governo che appoggia il Cinema nel Regno Unito. (Caterina Ferrara)

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E’ in trepida attesa il mondo del cinema per la serata degli Oscar che si svolgerà al Kodak Theatre di Los Angeles il 27 febbraio 2011. I più danno ormai per scontata la vittoria della pellicola diretta da Tom Hooper “Il discorso del re” in gara con 12 nomination e, intanto, il film ha già portato a casa un Golden Globe, andato al protagonista come miglior attore in un film drammatico.

Senza dubbio il lavoro del regista britannico si propone sul grande schermo come una storia nuova, originale e per giunta vera, ma il suo successo è da riporre tutto nell’incredibile e sorprendente interpretazione dei suoi attori che incalzano a pieno la parte offrendosi allo spettatore come personaggi autentici e ricchi di umanità. Helena Bonham Carter, Colin Firth e Geoffrey Rush sono rispettivamente nel film la Duchessa di York, il Duca di York (futuro re) e il suo logopedista.

Nell’era della monarchia moderna si fa sempre più necessaria la comunicazione col popolo e il Principe Alberto (il Duca), figlio di Re Giorgio V, deve fare i conti con la sua balbuzie e il devastante imbarazzo che scaturisce nei discorsi in pubblico e alla radio. Gli sfortunati tentativi di cura rendono l’uomo pessimista sul suo futuro ruolo di re e sulla sua capacità di accattivarsi il bene dei sudditi, ma la duchessa, al contrario, non cede e sarà proprio lei a presentare al marito Lionel Logue, un australiano logopedista residente a Londra.

Grazie ad una stravagante terapia a base di humour, comprensione e perseveranza, l’uomo riuscirà ad aiutare il re e sarà al suo fianco durante ogni discorso pronunciato durante la Seconda guerra mondiale che vedrà la Gran Bretagna, alleata della Francia e degli Stati Uniti, schierata contro l’Asse italo-tedesco. Il re e Logue diventeranno amici e quest’ultimo verrà insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine Reale Vittoriano, poi elevato a Comandante.

Il popolo inglese apprezzò non poco Giorgio VI, sia per la sua decisione di restare in patria combattendo contro Hitler, anziché scappare in Canada come suggerito dal gabinetto dei ministri, sia per il trionfo del regno dopo la guerra. In effetti, sembra che anche la regina Elisabetta abbia approvato questo capolavoro di interpretazione che in realtà è stato realizzato proprio grazie al supporto dello UK Film Counsil, l’agenzia del governo che appoggia il Cinema nel Regno Unito.

Le recenti dichiarazioni di Colin Firth fanno pensare ad un sequel del film, c’è solo da aspettare dunque e da sperare in numerose statuette d’oro.

Guarda il trailer del film: