Teatro 2.0: Parte da Roma "I live you"

di Anna Laudati

Uno spettacolo interattivo e tecnologico che sorprenderà gli spettatori del Teatro Olimpico di Roma, tra colori, suoni, danza e arti visive. Da oggi al 6 marzo. (Flavia Miccio)

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Raccontare la moderna interazione tra uomo, suono, immagine, attraverso tecnologie rivoluzionarie e multimediali. È questo l’intento dello straordinario regista Romano Marini Dettina che porta in scena lo spettacolo I Live You, dall’1 al 6 marzo, presso il Teatro Olimpico di Roma. Uno spettacolo multimediale di arti visive che punta ad amplificare l’impatto emozionale, attraverso fotografia, video, suoni, danza e colori ed in cui gli spettatori diventano attori e registi grazie all’elevato grado di interattività che coinvolge a 360°.

Completamente calati in un’atmosfera onirica e visionaria, gli attori sembrano perfetti prodotti del web 2.0, e come applicazioni per i-phone, sono il mezzo con cui si esplorano i concetti base di arte, comunicazione e di creatività, in un mondo che di continuo ibrida realtà e virtualità. Proiezioni interattive prendono vita sul corpo dei performer per raccontare la fusione totale tra uomo ed immagine, attraverso pillole di videoarte, giocolerie e abili acrobazie. Effetti luminosi fluttuano nell’aria per accendere la fantasia degli spettatori e per ricordare l’importanza della scintilla creativa che genere ogni percorso d’arte.

Il regista, che nell’aprile 2010 ha firmato lo spot TV dell’Eni, è noto per la spettacolarità e la grande sperimentazione dei suoi progetti (per la Eni utilizzò circa 700 comparse, 4 mongolfiere illuminate da spettacolari giochi di luce, centinaia di lanterne volanti e una location esclusiva - le Terme di Caracalla a Roma).

Anche questa volta non deluderà il suo pubblico con un Temporary Show che vive in virtù della sua continua evoluzione: nel 2009 lo spettacolo è infatti partito dal Teatro Olimpico per essere poi rappresentato alla Triennale di Milano e a Istanbul, dando prova tangibile che c’è molto spazio dedicato ai progetti d’innovazione. In continua evoluzione anche il cast composta da artisti visuali che sembrano venire dal futuro per proporre nuovi modi di vivere il palcoscenico: dagli svizzeri Coloro, che propongono una total fusion tra uomo ed immagine, ai nostrani Modulo Project, ballerini che fondono suoni e danza con una grande attenzione alle nuove tendenze estetico culturali, passando per gli inglesi Feeling Fish, che attraverso la loro performance dal titolo Kaleidoscope, danno vita ad una magica fusioni di corpi e luce.

Ancora una volta l’eclettico regista racconta la costante ricerca verso nuove forme di espressione e il suo desiderio di sperimentare , attraverso uno show d’avanguardia, figlio delle nuove tecnologie e di un nuovo modo di intendere il palcoscenico come campo d’azione e di reazione, tanto degli attori, quanto dei protagonisti.