Roma: Live Perfomer Meeting 2011

di Anna Laudati

Dal 19 al 22 maggio a Roma la IX edizione dell’atteso meeting degli artisti dell’audiovisivo, che in più di 500 prenderanno d’assalto il Nuovo Cinema Aquila per vivere quattro giorni di performance av, vjing, workshop, panel discussion, product showcase. (Flavia Miccio)

logo_LPM_2011 Dopo il grande successo dell’edizione dell’anno scorso, che si è svolta al Brancalone, la LPM si trasferisce a Roma in uno spazio culturale polifunzionale recentemente rinnovato, dedicato al cinema e alle arti visive. La location si sviluppa su 3 piani e include 3 sale cinema provviste dei più alti standard tecnologici, foyer e ulteriori spazi che saranno dedicati all'interazione e la condivisione che l'evento ama promuovere fra gli artisti.

Gli organizzatori del LPM 2011 sperano di offrire un programma stimolante e sorprendente, che coinvolga il pubblico di settore, ma anche di giovani curiosi che vogliono avvicinarsi a queste nuove forme d’arte e d’espressione.

Protagonista indiscusso delle giornate del Live Performers Meeting 2011 sarà il Live-Video, di cui si andranno ad esplorare le pratiche più innovative del processo culturale moderno. Arte generativa insomma in cui il vj diventa un programmatore ed il programmatore artista capace di creare nuovi ed alternativi mondi digitali in cui si mixano perfettamente suoni, codici cromatici e movimenti, attraverso l’utilizzo di computer, dispositivi hardware, smart phones e di tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione.

Artisti dal background estremamente diverso si esibiranno a rotazione dando la loro personale interpretazione di una delle sette tematiche che caratterizzano questa edizione: Re-Encode, Videntity, Cinematic Derives, Sensible Data, 3D-stereoscopic, Urban Art Media Drifts.

L’interesse di LPM 2011 è di riuscire a comprendere come anche la visione del corpo venga decentrata, fratturata e moltiplicata e in che modo la sessualità ne risenta: da sempre più tempo infatti il linguaggio delle performance video si confronta con le tematiche relative ai generi e all’orientamento sessuale, intersecandosi con gender studies, teoria queer ed arte contemporanea, e diventando uno strumento di emancipazione di genere.

Quest’anno LPM introduce una nuova sezione al proprio palinsesto, rivolta a tutti gli esperimenti che legano i principi dell’azione urbana alle tecnologie digitali: dai proiettori, ai laser, passando per i led luminosi, anche gli spazi urbani diventano lo scenario d’azione dei nuovi artisti.

Le radici ideologiche di questo meeting annuale ha permesso all’LPM di diventare un festival riconosciuto a livello internazionale, tanto da rientrare nel Network di AVIT, la cui attività è finalizzata alla valorizzazione e promozione della cultura del veejaying attraverso l'organizzazione di eventi a livello mondiale. Una partnership questa ed una visibilità a livello internazionale che hanno ancora più valore se si considera il fatto che tutti i fondi raccolti dal LPM sono destinati al reperimento delle tecnologie più ambite ed innovative ed al sostegno di eventi e di attività di ricerca nell’ambito del Live-Visual.

Per leggere il programma completo della quattro gironi, per gli accrediti e maggiori informazioni rimandiamo al sito del Live Performer Meeting.