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Sorrentino, che incantò i francesi e anche noi, con IL DIVO, torna sulla croisette con un film autobiografico con Sean Penn come protagonista. Siamo in attesa dei giudizi dopo la proiezione di venerdì. (Gianluca Salluzzo)

Il regista napoletano narra la storia di Cheyenne, interpretato da Sean Penn, rockstar degli anni 80 verso il viale del tramonto. Ritirato dal palcoscenico vive annoiato e privo di entusiasmo con la moglie a Dublino. Scosso dalla notizia delle gravi condizioni di salute del padre, si precipita negli Stati Uniti, iniziando un viaggio introspettivo alla ricerca di un ufficiale nazista che, aveva perseguitato il genitore.

La decisione del regista napoletano di scegliere Sean Penn come protagonista non è casuale. Infatti, i due si conobbero durante la sessantunesima edizione del Festival di Cannes nella quale l’uno presiedeva la giuria e l’altro vincitore proprio del premio della giuria.

Sorrentino attratto dalla capacità recitativa e dal fascino dell’attore, capace di minare le certezze dell’eterosessualità di chiunque, scrive la storia del personaggio protagonista insieme a Umberto Contarello, ispirandosi a Robert Smith dei The Cure plasmandolo sul corpo di Sean Penn.

Nel film la rockstar, leggendo i diari del padre, scopre che è stato umiliato da una guardia nazista in un campo di concentramento e che la vendetta era diventata per suo padre la ragione di un’intera esistenza. Cheyenne comincia così a investigare goffamente per trovare l’ufficiale. Il regista vomerese, mettendosi in gioco autobiograficamente, racconta il rapporto lacunoso tra un padre e un figlio, com’è stato forzatamente il suo con il padre.

Primo lungometraggio in lingua inglese di Paolo Sorrentino è stato girato tra Dublino, Stati Uniti e Nuovo Messico e nasce dalla curiosità di approfondire le biografie dei criminali nazisti che in realtà sono costretti a vivere nascosti.

Siamo in attesa dei giudizi dopo la proiezione di venerdì...

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