Bali, il manoscritto perduto di Chaplin

di Paola Pepe

50 pagine di dialoghi per una satira sul colonialismo, questo il contenuto del manoscritto ritrovato negli archivi di famiglia che svelerebbe il tentativo di realizzare un film parlato prima del Grande Dittatore. (Paola Pepe)

chaplin20-20Luci20della20CittE01 E’ di pochi giorni fa, la notizia Ansa di una sensazionale scoperta. E’ emerso dagli archivi di famiglia un manoscritto che rivelerebbe il tentativo fatto da Chaplin di produrre un film parlato già negli anni ‘30: 50 pagine di dialoghi per una satira sul colonialismo ispirata da un viaggio fatto a Bali nel 1932.

La notizia ha fatto subito il giro, conosciuto la scetticismo di Chaplin nei confronti del sonoro. Quando nel 1929 cominciò a lavorare al suo nuovo film, il sonoro era diventato ormai pressoché irrinunciabile per qualsiasi regista dell'epoca benchè Chaplin continuasse a nutrire molte perplessità sulla nuova invenzione e tentasse in tutti i modi di restare legato alla mimica che lo aveva reso famoso. Così, quando nel 1931 girò Luci della Città, realizzò ancora un film sostanzialmente muto ma accompagnato dalla musica. Luci della Città fu il primo film di Chaplin con sonoro e musiche sincronizzate in cui la voce degli attori era resa attraverso il suono degli strumenti musicali. Dunque, non era ancora un film parlato.

Era già passato un lustro da quel 6 agosto del 1926, quando al Warner Theater di New York, era stato presentato al pubblico il primo film ad avere un sonoro tutto suo, Don Juan con John Barrymore, che utilizzava il sistema Vitaphone sviluppato dalla Western. Anche Don Juan era un film sonoro ma non parlato, in quanto conteneva solo musica e qualche effetto. Bisognò attendere ancora sei mesi per avere il primo film parlato, sempre utilizzante il sistema Vitaphone: il famoso The Jazz Singer presentato al pubblico nel gennaio del 1927.

Sebbene la tecnologia avesse fatto passi da gigante ormai da anni, quindi, il desiderio di distanza dall’allorara statoa passato un lustro da quel el regista.osciuto la scetticismo di Chaplin nei confronti del sonoro. nuova scoperta tecnologica, restava ancora forte in Chaplin. Ecco perché il ritrovamento di Bali rappresenta una novità assoluta nella sua biografia.

Il manoscritto è, sostanzialmente, la testimonianza delle difficoltà del regista con i dialoghi del cinema sonoro. Il testo prende di mira l’arroganza degli europei e la loro intrusione nell’idilliaco mondo degli isolani. I colonialisti costringono le popolazioni indigene a costruire strade di cui non hanno bisogno introducendo le tasse per il loro utilizzo. Il tutto, nella più completa incomprensione delle reciproche culture. La pellicola non venne mai realizzata, facendo slittare al 1940 la data del primo film parlato di Chaplin, il Grande Dittatore.

Ora il manoscritto e' stato passato al Guardian dall’Association Chaplin, fondata dalla sua famiglia che, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, ha da poco autorizzato anche la pubblicazione di alcuni documenti inediti.